Nel blog il narratore occupa due posizioni: il sè come scrittore ed il sè come spettatore . Questa viene detta bilocazione cognitiva , caratterizzata , inoltre, dal fatto che c'è da parte del narratore accettazione di ruoli. Le caratteristiche del distanziamento bilocativo , nel quale questa presa di distanza da sè diventa mezzo per l'ulteriore riflessione , possono ricondursi a tre fondamentali:
1) trasposizione tra la prima persona e la terza, consistente nella propria collocazione fuori da sè , detta Autocontemplazione;
2) localizzazione del proprio sè nel passato per definire un continuum esistenziale in vista di una progettualità identitaria ed esistenziale;
3) simbologie archetipiche che coinvolgono la relazione tra vita interiore e vita esteriore , in termini di esperienze pubblicamente riconosciute e riconoscibili dagli altri.
Lo svelarsi del racconto mette in evidenza un particolare egotismo narcisistico, propria di chi approfondisce la conoscenza interiore della propria esistenza che conduce alla scoperta di emozioni interiori prima dimenticati o trascurati.....l'emozione diventa valore prezioso per arrichire il proprio animo intrasoggettivo che si amplia nel desiderio di cambiare e di crescere per tutto l'arco dell'esistenza.
http://www.psicopedagogika.it/view.asp?id=471 articolo di Laura Tussi in "Il disagio nel racconto di sè"
sabato 16 giugno 2007
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1 commento:
Molto chiaro. Vorrei a questo punto far riferimento a uno scrittore che ad un certo punto deve soggiacere all identità del personaggio che ha creato e accettarne l autonomia rispetto al suo progetto di scrittura. Un pò come un figlio che non corrisponde induttore per tutto ai desideri del padre.
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