venerdì 21 settembre 2007

Fine del capitolo

Questa sera termino il blog con l'ultimo post di chiusura. Trascrivo una lettera che ho scritto al mio professore Baldassarre su come il blog mi ha aiutata nello studio e nella ricerca, e prima di tutto in cosa mi ha fatto crescere e quali stimoli mi ha offerto. Avrei dovuto farlo già da tanto ma solo oggi ho avuto il coraggio di farlo. Ho preso coscienza che oramai è stao un capitolo della mia vita , un'avventura come quella di una fiaba che finisce bene e che come tutte le fiabe hanno una fine. La fine di questo blog in realtà è l'inizio di un altro blog che ho aperto su wordpress: http://tecnologiedidattiche.wordpress.com/



Lettera scritta giorno 05/09/07

" Ormai sono passati quasi due mesi dalla laurea e con approccio più distaccato e meno emotivo, rispetto a quando si vive un'esperienza direttamente, penso sempre al mio blog ed appena lo ricordo come per magia le emozioni affievolite e realmente provate, mi pervadono tanto da sentire un forte senso di notevole mancanza. Questi pensieri intrecciati di emozioni danno l'idea di un cambiamento avvenuto in me stessa a livello sia conscio che inconscio, tanto da non immaginare che uno strumento tecnologico potesse aprire il cuore, perchè è soprattutto il cuore che bisogna aprire ai cambiamenti; cambiamenti scaturiti da emozioni provate quando mi sono avvicinata al sapere condiviso, mediante l'approccio con il blog. Interessante è discutere con gli altri, dire ciò che si pensa in pubblico, condividere le stesse pene e le stesse gioie; condividere e comunicare tutto ciò che si prova è l'arma che abbiamo per sconfiggere la solitudine, che a volte purtroppo è presente anche chi è sempre circondato da amici. Tutto questo è stato da me scoperto attraverso l'uso del blog e come il blog fa di internet il suo alleato; ho scoperto infatti che non bisogna avere pregiudizi, come quelli che avevo prima di incominciare il mio lavoro di tesi. Il blog mi ha aperto il cuore e questo è stato fondamentale per la riuscita del mio lavoro; il piacere di annotare i miei pensieri, di rileggerli successivamente, di vedere come evolve il mio lavoro e soprattutto di sapere che ci sono persone che condividono lo stesso scopo, rende più aperti e solidali, più estroflessi verso il piacere della conoscenza. Le teorie che si strudiano , un conto è studiarle, un altro è sperimentarle o viverle sulla propria vita, come quando è importante fare le esperienze direttamente per vivere ed assaporare il piacere di essere riusciti in qualcosa o anche l'imparare da un insuccesso, a volte andando contro i timori dei propri genitori che ci vogliono proteggere dalle difficoltà. Il blog mi ha permesso di affacciarmi al mondo, ha insegnato con la mia stessa scrittura, i miei stessi pensieri, che non sono assoluti, veritieri, che c'è chi è migliore di noi, che possiamo imparare solo percependo, sentendo l'emozione delle parole di quell'individuo che ci scrive, senza vederlo in viso, senza sapere la sua età. Tutto può essere detto nel blog, in bene o in male, conosciamo perchè scopriamo i pensieri , le emozioni di altri individui; conosciamo e riflettiamo sulla stessa nostra esistenza. L'essere con gli altri e l'essere per gli altri è un dono al quale non dovremmo rinunciare . L'importanza del conoscere il pensiero altrui , diventa un bisogno spasmodico di sapere cosa gli altri hanno da dire e soprattutto se le nostre parole hanno colpito qualche altro cuore. Per questo aprire il cuore al blog è sinonimo di aprire se stessi al proprio cuore!..... "





Imma Brunetti

sabato 14 luglio 2007

Laurea

Dopo un pò di giorni, ho preso coscienza della situazione. Mi sono laureata giorno 12 ed ho un ricordo bellissimo . Prima della seduta a dire la verità ero agitatissima , ma una volta seduta dovevo combattere ed essere all'altezza. Una cosa è certa , le sedute di lauree non sono formalità come dicono alcuni ma la dimostrazione del lavoro svolto.
Il mio blog è stata la mia rivelazione, attraverso esso ho potuto cavalcare verso la mia realizzazione personale, e non solo mi ha incoraggiata ad essere quella che sono, senza maschera nè diventare personaggio, sono innamorata del mio blog! Comunque c'è un altro fattore ( ora che mi sono laureata lo posso dire!): il professore che ho incontrato è stato la mia rampa di lancio; non sapevo che proprio all'università avrei incontrato un professore che motiva gli studenti, da forza e coraggio, stimola e rivitalizza l'amore per il sapere, è stato lui l'artefice dello sbocciare di tutto ciò! Questa è stata una parte della mia vita che non dimenticherò, anzi sono dispiaciuta che sia finita ! Il mio professore è colui che avrei sempre voluto incontrare nel mio percorso formativo perchè ho sempre avuto docenti non motivati al loro lavoro che invece di creare quell'amore allo studio , lo affossano e demotivano gli studenti. Ricordo i docenti a scuola media , mi inibivano completamente , specie quella di italiano , per non parlare di quella di matematica che non sapeva scindere i suoi problemi familiari con quelli scolastici. A scuola superiore , consapevole del fatto che essere un insegnante non è facile e vedere gli stessi entrare in classe e parlare di tutto all'infuori della disciplina , mi sono accorta come questa professionalità sia per molte persone di ripiego e motivo del posto di lavoro fisso.
Un grazie a squarciagola al mio professore !!!!

domenica 8 luglio 2007

Oggi sono molto agitata per colpa del tipografo. Che bella fortuna avere incontrato quel tipografo !!!!!!!!!!! Ieri ho litigato, ho urlato nel negozio e se avessi avuto un bastone tra le mani, gli avrei aperto il cervello!! Spero che domani mattina quando vado a ritirarla non ho sorprese altrimenti sono nei guai!! Ieri sera ero così agitata che non sono riuscita a scrivere sul blog. Spero che lo schema in A3 l'abbia inserito dove gli ho detto! Da martedì che gli ho consegnato la tesi da stampare e da correggere l'indice, me lo ha fatto sabato prima di chiudere invece che consegnarmela. A quel punto ho urlato e non c'era nulla che potesse calmarmi!! Lui ha avuto il barbaro coraggio di protestare! Perchè proprio io dovevo incontrare un incompetente così davanti????? A volte mi dico che mi perseguita la sfortuna!

Comunque speriamo bene!!

P.S. sono due giorni che non riesco a scrivere il titolo ai post.

sabato 7 luglio 2007

Tra le mie esercitazioni della presentazione della tesi sono incappata in un quesito che è scaturito da una mia presentazione e che in passato non ho considerato: il blog può sostituire il testo? Riflettendo, penso di no! Benchè sia un'ottimo strumento di discussione , riflessione e ricerca non può secondo me sostituire comunque lo studio dal testo scolastico......sono fermamente convinta! Questo, cercherò di evitare di dirlo in seduta di laurea perchè è una conclusione a cui sono pervenuta ora, e quindi non voglio incappare in qualche critica da parte della commissione.
Regole basilari che dovrò inevitabilmente rispettare saranno :
  1. chiarezza
  2. assertività
  3. capacità di sintesi

Dovrò parlare con calma perchè ricordo quando ho fatto l'esame con Meattini( sarà il presidente di seduta) lui aggrottava le sopracciglia perchè parlavo molto velocemente. Quindi dovrò autoconvincermi di essere tranquilla e parlare con calma pensando molto bene a quello che dico, dovrò quindi farmi capire dalla commissione. Mi piace l'idea dei sottotitoli che i miei occhi dovranno per forza esprimere.

giovedì 5 luglio 2007

Motivi che mi hanno spinta a studiare il blog

Stavo riflettendo i motivi per cui mi hanno spinta a scegliere una tesi così. In realtà l'argomento mi è stato proposto dal professore ma non sapevo in quale angolo della rete mi ci stavo lanciando. Fatto sta che è cambiato un pò il mio modo di concepire la rete: non più come un girovagare in cerca di qualcosa che attiri l'attenzione ma uno strumento di lavoro, anche se, vorrei precisare che in passato non utilizzavo internet per nessun motivo , anzi ero contraria al suo utilizzo. Il blog ha realmente cambiato il mio pensiero tanto da notare in me stessa una trasformazione nel considerare la stessa tecnologia come strumento adatto alla formazione di ogni ordine e grado. Bernie Dodge sostiene che tutti possono aprire un blog, dal bambino di otto anni all'anziano, e ciò indica la sua estrema plasticità e la possibilità di utilizzo nei contesti formativi. Il blog mi ha fatto scoprire la bellezza del ricercare, del pensare e del citare le fonti delle mie ricerche, insomma mi ha reso più critica verso i testi che leggevo; mi ha insegnato che quando si legge si può anche mettere in discussione ciò che si legge ed elaborare una propria teoria. In gruppo poi questo viene amplificato, tanto da produrre conoscenza. Ecco qui la funzione della collaborazione tra i membri di un blog.
Questa è stata una prima esercitazione dei motivi che mi hanno spinta a pensare al blog. Ho in mente altro che scriverò domani perchè ora ho molto sonno.

martedì 3 luglio 2007

Consegna tesi

Oggi ho consegnato la tesi al tipografo. Che corsa ho fatto per correggerla , i miei occhi hanno assunto un tutto uno con lo schermo e la tesi un'estensione della mia mente. Lunedì ho portato la tesi al correlatore. Mi sembra di aver fatto una buona impressione perchè ho cercato di presentare la tesi senza trascurare nessun elemento. Però spero che i miei pensieri siano corrisposti dal correlatore . Ero decisa quando parlavo del blog e questo piaceva anche a me che mi sentivo. Non sapevo che l'incontro con il correlatore consistesse soprattutto nel sapere presentare la tesi, questo l'ho saputo dopo, da fonti esterne. Mi trovo in uno stato che oscilla tra l'essere rilassata e l'essere intensione. Penso che sia normale ! Un pò in fin dei conti mi dispiace per la fine dei miei studi accademici baresi. Vorrei continuare a studiare, e imparare cose sempre più nuove e soprattutto voglio continuare a scrivere sul blog. Ma cosa in futuro scriverò? Ho pensato di scrivere oggetti d'apprendimento di ogni momento formativo . Ma la cosa che più mi mancherà sarà studiare per il blog, infondo il mio blog è uno studio ed analisi dei blog in diattica.

domenica 1 luglio 2007

Argomenti della tesi

Oggi sono arrivata a Bari ; domani vado a parlare con il correlatore e ci sarà anche la Dott.ssa Colacicco . Mi fa stare un pò in ansia il fatto di non sapere come stia la tesi.
Gi argomenti che ho trattato :
nel primo capitolo ho affrontato la definizione di blog , le varie tipologie , la blogosfera e le modalità di connessione , descrivendo gli strumenti del blog.
Nel secondo capitolo ho argomentato il blog in ambito formativo come spazio di co-costruzione di conoscenza attraverso vari scalini : l'evolversi della conoscenza da modello lineare a quello non lineare ed infine al modello a spirale di Nonaka e Tacheuki . Il blog come luogo di apprendimento collaborativo esplicitando la differenza nel termine collaborazione piuttosto che cooperazione e le comunità che si formano lavorando con il blog prendendo in riferimento la Teoria di Wenger . Sempre in questo capitolo , dopo un impianto teoretico , affronto lo studio del blog nei contesti educativi analizzandone i motivi per cui è utile bloggare a scuola , gli obiettivi didattici e le sue finalità . La parte centrale è una descrizione della matrice di Scott Leslie "Alcuni usi del blog in Educazione" , dove dedico per ogni singolo argomento alcune descrizioni . Ed infine il ruolo del docente che non potevo non affrontare , in quanto promotore dell'iniziativa nella scuola. Il terzo capitolo è più autobiografico , infatti ho affrontato lo studio del blog come auto-costruzione di conoscenza ed ho analizzato il blog dei ragazzi dell'ateneo di Bari , nell'ambito del Progetto Giornale . La mia tesi mi piace , mi sembra completa e di non aver tralasciato nessun argomento . In realtà il blog è uno strumento che si presta in molteplici usi , per questo la mia tesi sempre di stampo formativo , non poteva tralasciare quelle che sono gli aspetti sui quali si fondano le recenti ricerche di tecnologie formative , come il modello di Andersoon e Garrison , la comunità di pratica di Wenger , la Teoria Dialogica del Sè di Hermans e Ligorio , l'intelligenza connettiva e collettiva di De kerckhove e Levy , le rappresentazioni sociali di Moscovici , la mente a più dimensioni di Bruner insieme all'area di sviluppo prossimale di Vigoskji .
Spero tutto bene !

venerdì 29 giugno 2007

La mente a più dimensioni

Quando scriviamo in rete , attraversiamo due fasi : la prima consiste nel trovare la coerenza tra i nostri pensieri , cerchiamo di dare una spiegazione logica attraverso un linguaggio razionale. Il linguaggio esprime il nostro pensiero , ed il nostro pensiero codifica la realtà in base a come noi la rappresentiamo mediante il linguaggio. La seconda fase dello scrivere in rete è la creatività narrativa , la fabula , che consiste in tre caratteristiche :


  • presupposti impliciti ;

  • soggettivizzazione dei personaggi ;

  • multiprospetticità del nostro modo di percepire la realtà.

La realtà dei blogger che scrivono in rete , segue questo andamento , la narratività costruisce modelli mentali che ci aiutano a rappresentare la realtà. La nostra mente è in grado di razionalizzare e nello stesso momento immaginare riuscendo così a prevedere relazioni formali ancor prima di dimostrarle. La nostra mente è una mente a più dimensioni.

martedì 26 giugno 2007

La lettura

Ho finito la tesi.

Questa volta l'ho finita! Se ci penso sono proprio arrivata alla fine......o forse è un nuovo inizio!



Quando si legge c'è un reperimento del significato, frutto di un processo dinamico prodotto nelle connessione ed interazione tra testo e lettore. Il testo si propone come frammentato perchè il significato non avviene d'un sol colpo ma tramite una considerazione necessariamente frammentata. Dall'esperienza dei frammenti singolari si passa a un'unità. Quando si legge si viene a creare un interazione tra le diverse prospettive che modificano il risultato della lettura . Anche nella scrittura è presente una sorta di frammentazione come nella lettura , infatti , la scrittura è sempre originata da una lettura , come costruzione ordinata di elementi. Nella lettura si decostruisce il significato dal significante , nel senso che si scollano a vicenda per il fatto che si dubita di qualsiasi significato preconfezionato , sviluppando una pratica creativa che crea un lavoro rigoroso sul testo. La decostruzione scompone un mosaico per poi andarlo a ricomporlo ; affrontare una lettura vuol dire produrre un testo ex novo , attraverso libere associazioni che ogni lettore stabilisce.. Il significato di un'opera risiede nell'esperienza che il lettore fa di essa , educando i potenziali lettori affinche producano risposte adeguate alle sollecitazioni e provocazioni del testo. Si passa da un lettore che dice "qui si sente" ad uno che dice "io capisco".

sabato 23 giugno 2007

L'arrivo

Bè , sono alla fine , mi mancano dieci metri per arrivare al traguardo. La tesi ha bisogno degli ultimissimi ritocchini ed è fatta: un'altro giorno e la mando a Rosa. Spero che questa volta mi dica che le piace. A me piace come sta venendo , però il verdetto me lo daranno Rosa e il professore. Spero di aver fatto un buon lavoro , spero che piaccia così come l'ho progettata e realizzata. Ci sto mettendo tutta me stessa perchè voglio fare una tesi che devo ricordare come un grande progetto , anche perchè non voglio pensare in futuro che avrei potuto fare di più. Penso che , questa tesi sia stata centrata con la mia personalità. Veramente è incredibile questa cosa! Il blog , come esperienza formativa , è stato davvero emozionante , forse mi ha motivata il fatto che potessi scrivere per un pubblico, ma all'inizio non ero cosciente di ciò; ricordo infatti quando ho ricevuto il commento di Giuseppe Granieri , Antonio Cavedoni e Tombolini , non ero più nella pelle. Io non ho tante amicizie , perchè mi sono sempre un pò distaccata da ciò che facevano le mie coetanee e tutt'ora quando parlo con persone di tutti i giorni ,conoscenti , vedo che c'è molta superficialità sia nella comunicazione che nei comportamenti. Noto che le persone non ascoltano chi parla , anche io stessa a volte prendo decisioni avventate senza riflettere e senza capire le ragioni dei comportamenti che hanno spinto a comportarsi in un modo. Nel blog , ci si ferma a pensare , è come se il tempo si fermasse per quello necessario a scrivere. In questa vita molto frenetica , c'è veramente bisogno di rallentare un pò e fermarsi a guardarsi dentro , come uno speleologo o uno scalatore alle prese con le rocce o le montagne. A volte non so cosa scrivere sul blog e non scrivo , altre volte apro un post e mi dico scrivi tutto quello che ti passa per la testa , ma a volte mi dico anche di continuare a cercare , cercare , cercare per avere lo spunto a scrivere cose ineressanti e non cadere nella banalità di un "diario virtuale di donne" come dicono alcuni.
Comunque , ritornando alla questione iniziale , il blog rispecchia me stessa!!!! A volte mi chiedo se qualunque altro argomento avrebbe fatto questo effetto su di me e la risposta che mi ripeto sempre è no! Credete al destino? Forse è stato un dono o una maniera per donarmi !!!

giovedì 21 giugno 2007

Riflessioni del presente

Più passa il tempo e più interiorizzo ciò che sto elaborando ; concetti che non riuscivo a collegare o non trovavo i nessi logici , ora li ho fatti miei. Ho notato che il blog è nettamente diverso da una stesura di tesi . Questo è ovvio , pensavo invece che ideare e scrivere una tesi , avendo il materiale a disposizione fosse cosa da niente. Invece si è rievelata un'esperienza molto faticosa e impegnativa, specie se si vuol fare un buon lavoro. Come tutte le cose e tutti gli apprendimenti , alla base ci deve essere una buona motivazione di fondo che stimoli alla collaborazione, negoziazione e riflessione. Tutti concetti che sembrano solo teorie ma si rivelano con la pratica. Anche Wenger sostiene che è la pratica , il motore dell'apprendimento all'interno della comunità.
La mia oltre ad essere un'autobiografia formativa , si è rivelata una Ricerca Azione, ossia una ricerca che si attua nell'azione : dove la pratica si fa teoria e la teoria diventa pratica.
Ilblog invece è di natura spontaneo , immediato e frammentato. Non ha bisogno di azioni intenzionali , perchè viene sempre qualcosa da scrivere , ed una volta incominciato a scrivere la penna virtuale va da sola. Vorrei conoscere di più sull'argomento ipertesto , qual è il meccanismo della scrittura ipertestuale. Quali sono i meccanismi che si interpongono tra il cervello e la macchina che abbiamo di fronte.

mercoledì 20 giugno 2007

La spirale della conoscenza

I due studiosi di Knowledge Management Nonaka e Takeuki hanno teorizzato una evoluzione della conoscenza a spirale che attraversa quattro fasi di socializzazione , esternalizzazione , combinazione , internalizzazione . Perchè studio questo nel blog? Perchè il blog permette una negoziazione di conoscenza tra i membri del gruppo attraverso il quale la conoscenza mediante movimento a spirale passa da tacita ad esplicita e viceversa. Infatti la fase della socializzazione consiste nel passaggio della stessa da tacita ad esplicita ossia condivisa; esternalizzazione in cui da tacita viene articolata in concetti espliciti, questa fase è quella della creazione della conoscenza ; combinazione che consiste nel combinare i nuovi concetti espliciti con gli altri già preesistenti nella base di conoscenza , determinando la crescita delle conoscenze complessive; internalizzazione consistente nella interiorizzazione delle conoscenze esplicite in tacite , diventando a far parte del know how di ognuno.
La pratica , tipica della conoscenza esplicita, richiama il concetto del "fare" inserito all'interno di un contesto sociale e relazionale ; la possibilità di confrontarsi e scambiarsi opinioni contribuisce al processo di elaborazione collettiva dei significati . Così all'apprendimento viene riconosciuto un ruolo decisamente attivo , dando importanza all'esperienza , al tessuto sociale e alle relazioni. Imparare significa partecipare pienamente a un determinato ambito sociale.

lunedì 18 giugno 2007

Gruppalità in rete

Un gruppo che lavora nel blog sviluppa tutte le caratteristiche tipiche di un gruppo:
la fiducia tra i membri , ulteriormente sviluppata dal linguaggio amichevole ,
l'interdipendenza reciproci ( sociale e nel compito);
la condivisione di conoscenza. Quest'ultima viene sviluppata dall'integrazione tra i membri del gruppo , che attraverso la fiducia reciproca mettono in gioco conoscenze tacite , importante per sviluppare la cultura del gruppo ; una cultura che diventa parte del gruppo stesso e che crea un clima sereno e distensivo , adatto a sviluppare le singole potenzialità che accrescono le performance del gruppo intero.
Il gruppo che lavora nel blog diventa "gruppo di lavoro" che si impegna per raggiungere un obiettivo comune , ma d'altra parte si trasforma in "lavoro di gruppo" quando tutti si impegnano coerentemente per arrivare a raggiungere lo scopo del gruppo ; lo stesso docente diventa leader democratico che responsabilizza i membri, li rende autonomi , ma che sa anche ascoltare ponendosi con pensiero duale.

sabato 16 giugno 2007

La bilocazione cognitiva

Nel blog il narratore occupa due posizioni: il sè come scrittore ed il sè come spettatore . Questa viene detta bilocazione cognitiva , caratterizzata , inoltre, dal fatto che c'è da parte del narratore accettazione di ruoli. Le caratteristiche del distanziamento bilocativo , nel quale questa presa di distanza da sè diventa mezzo per l'ulteriore riflessione , possono ricondursi a tre fondamentali:
1) trasposizione tra la prima persona e la terza, consistente nella propria collocazione fuori da sè , detta Autocontemplazione;
2) localizzazione del proprio sè nel passato per definire un continuum esistenziale in vista di una progettualità identitaria ed esistenziale;
3) simbologie archetipiche che coinvolgono la relazione tra vita interiore e vita esteriore , in termini di esperienze pubblicamente riconosciute e riconoscibili dagli altri.
Lo svelarsi del racconto mette in evidenza un particolare egotismo narcisistico, propria di chi approfondisce la conoscenza interiore della propria esistenza che conduce alla scoperta di emozioni interiori prima dimenticati o trascurati.....l'emozione diventa valore prezioso per arrichire il proprio animo intrasoggettivo che si amplia nel desiderio di cambiare e di crescere per tutto l'arco dell'esistenza.
http://www.psicopedagogika.it/view.asp?id=471 articolo di Laura Tussi in "Il disagio nel racconto di sè"

giovedì 14 giugno 2007

Blog come metodo autobiografico

"L'unica maniera di conoscere possibile per l'uomo è l'esperienza dell'unione" di Erick Fromm.
Prendo questa frase in riferimento, per parlare del blog come metodo per conoscere attraverso le unioni di menti. Si ritorna sempre a fare riferimento a Levy e De Kerckhove sulle menti collettive e connettive ma non ripeterò questi argomenti già trattati. Questa sera invece vorrei riflettere sul fatto che attraverso l'esperienza si impara , esperienza che potrebbe anche essere intesa come autobiografia formativa. Molte volte ho citato questa parola nel mio blog in primo luogo perchè la mia diretta esperienza mi fa comprendere quanto sia importante riflettere sulla propria storia sia essa personale o professionale. Soprattutto quando si voglia comprendere i nessi della propria trama di vita , si incomincia a scrivere. La conoscenza si carica di esperienza positiva e potenzialmente formativa quando diventa riflessione su se stessa, e collaborazione con gli altri. Riflettendo ad alta voce creamo conoscenza attraverso l'unione come dice Fromm . Derrick De Kerckhove sostine che quando ci connettiamo in rete ci immergiamo e nello stesso tempo emergiamo. Questa frase ci fa capire come nel momento in cui riflettiamo su noi stessi o su qualche altra cosa , emergiamo dalla molteplicità delle menti , dei pensieri , insomma il soggetto elabora , interpreta , ricrea, rivive i suoi significati che costruisce nell'esperienza: in questo modo diventa altro da sè , cioè colui che riflette su se stesso divenendo parte esteriore da sè; soggetto esteriore che riflette su se stesso.
http://www.scuolaphilo.it/docs/demetrio1.pdf
http://www.analisiqualitativa.com/magma/0303/Autobiografia_Pedagogia_Demetrio_m@gm@_3_3_2005.pdf


P.S. Per Viviana: non riesco a rintracciare il tuo blog . Mi hai dato l'indirizzo giusto?

martedì 12 giugno 2007

Voglia di blog

Sul libro La classe Virtuale ho appreso diversi spunti interessanti sull'argomento della classe come comunità . In verità , vorrei scrivere di più oggi , ma sono stanchissima e non riesco neanche a connettere i miei pensieri , le palpebre mi si abbassano automaticamente, riesco solo a vedere il letto che mi sta aspettando. Oggi parlando con il professore , mi sono rasserenata, tranquillizzata, sono entusiasta di ricominciare dopo una brevissima pausa , non vedo l'ora di andare a casa e rimettermi a lavoro. Non vedo l'ora veramente di pensare, di riflettere , di assaporare ogni tipo di sviluppo della mia tesi. Oramai dopo lunghi mesi di navigazione interrotte , ho fatto sempre più mio l'argomento blog; è veramente un luogo speciale , dove poter lavorare con se stessi oltre che con gli altri. Quando si studia , il sapere viene trasportato dal libro a chi sta leggendo; nel blog il sapere diventa scambievole , da sè al blog e dalla rete a sè. I dati diventano informazione che a sua volta diventa conoscenza ; una conoscenza che viene costruita tra le diverse menti interattive e dialogiche.

lunedì 11 giugno 2007

La leggerezza dell'essere

Non ho dimenticato il mio blog. Come potrei ?? Sì , è vero sono tre giorni che non scrivo, ma c'è un motivo!
Oggi è accaduta una cosa fantastica : ho sostenuto l'esame di psicologia dello sviluppo, l'ultimo esame!!! Mi sento un pò più leggera!
Mi piace tanto l'idea di mettermi a pensare esclusivamente alla tesi; mi sta accadendo già ora!
A volte penso di essere stata molto fortunata a dedicarmi al blog, per diversi motivi: mai avrei potuto conoscere questa realtà affrontando altri argomenti; mi ha permesso di conoscere persone molto stimate; mi ha aperto l'idea su come si potrebbe usare internet in modo costruttivo; mi ha aiutata ad esercitarmi nella scrittura pubblica; mi ha guidata verso contenuti interessanti che navigano su internet; mi ha pemesso di costruire la mia conoscenza passo dopo passo, attraverso la mia diretta esperienza; mi ha permesso di entrare in un mondo dove le parole e la scrittura hanno un senso, sono la parte vitale della nostra esistenza! Emotivamente è stata un'esperienza totalmente coinvolgente, un' emozione che ha toccato alcune volte l'apice soltanto ricevendo dei commenti. Quanto è bello ricevere i commenti, perchè vuol dire che il messaggio è arrivato ed ha toccato qualche mente! Sono fermamente convinta che entrare nel mondo del blog sia davvero emozionante , psicologicamente confortante e soprattutto da sperimentare!!

venerdì 8 giugno 2007

Social Network

http://commoncraft.com/archives/000834.html
I blog sono a mio parere dei social network . In questo articolo si descrivono le differenze tra i social network e le tradizionali online communities :
1) uso del profilo;
2) identità senza collaborazione;
3) relazioni esplicite con forum e persone;
4) notizie forum e creatore di gruppo;
5) rete per le navigazioni.
Nei social network ci sono relazioni esplicite, i membri usano le loro home page come presentazione, i forum diventano mezzi per aggregare i membri, ogni membro è libero di creare un nuovo forum ed hanno uguale possibilità di visibilità al sistema.
Queste caratteristiche mi fanno pensare al blog , infatti il blog è una rete che connette milioni di persone che attraverso discussioni di ogni tipo , hanno il pretesto di parlare, pensare ed esprimersi.

mercoledì 6 giugno 2007

Lettura e scrittura del blog: due relazioni

http://www.sddu.leeds.ac.uk/online_resources/blogging/


Il blog offre agli studenti l'opportunità di riflettere su cosa essi vogliono scrivere e pensare e come pensano e scrivono . La loro scrittura verte su temi specifici e per piccoli periodi ; sostengono conversazioni su cosa hanno scritto e pensato; sintetizzano esperienze di apprendimento disparati comprendendo le loro relazioni collettive e rilevanti. La lettura del blog diventa un' importante risorsa per accedere alle informazioni di internet senza barriere tecniche e senza processi editoriali difficoltosi si può postare sul proprio blog.
Scrivere nel proprio blog l'autore può evocare degli eventi; può rappresentare delle sensazioni o emozioni provate; può sviluppare capacità di sintesi ed analisi. Analizzando gli eventi che accadono intorno all'autore , egli diventa maggiormente capace di scindere l'evento e comprendere i singoli elementi; con la sintesi egli riesce a calare l'evento guardandolo da un punto di vista più ampio , riferendosi al contesto nel quale è avvenuto. Altre caratteristiche sono:
la facilità con cui si ottengono commenti , la partecipazione dello studente alla comunità; la possibilità di postare compiti. A proposito della scrittura Downes puntualizza che gli studenti nel blog non scrivono nulla di interessante perchè non hanno nulla da dire ; devono invece capire che non è una scittura fine a se stessa ma una scrittura per la comunità. La scrittura del blog acquista così valore.

lunedì 4 giugno 2007

Alcune differenze

Questa sera ho tradotto un sito : http://www.commoncraft.com/archives/000768.html dove descrive le differenze tra i weblog e i message board ( messaggi su cartellone?o lavagna?)
Mentre i blog sono centralizzati il che vuol dire individuali e in piccoli gruppi i m.b. sono decentralizzati ovvero il gruppo distribuisce equamente la responsabilità; i blog sono pubblicazione di notizie e riflessioni , nei m. b. il gruppo dà gli imput per la collaborazione; i blog sono pensieri scritti in modo cronologicamente inverso , si può commentare ed i temi sono presentati nella home page e archiviati in categorie , i m.b. hanno ampia varietà di temi che permettono discussioni di ogni genere, le discussioni sono richieste dai vari attori e sono discusse in molti "luoghi" attravesro la comunità on line e archiviati .
I m.b. sono una risorsa del gruppo mediante il quale si tematizzano degli argomenti e si discutono ; il controllo dei contenuti viene distribuito equamente incrociando tutti gli usi , nei blog invece il controllo dei contenuti sono guidati da una singola persona o un piccolo gruppo.

domenica 3 giugno 2007

L'interattività delle intelligenze

La tecnologia ha realmente cambiato il modo di concepire l'intelligenza: Claparede sosteneva che l'atto di intelligenza è il modo di risolvere un problema;
Levy sostiene che sia un prodotto di sapere comune , una volta che la memoria individuale è messa a disposizione della società , attraverso l'interazione diventa collettiva ; si presuppone uno scambio interculturale che le nuove tecnologie consentono. Ognuno può espandere il proprio sapere e moltiplicarlo , l'interattività consente alle intelligenze umane di entrare in contatto e di arricchirsi continuamente.
Levy sostiene che l'intelligenza collettiva è " distribuita ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale e porta a una mobilitazione effettiva delle competenze, è legata al corpo e alla terra ; tratta di rimaterializzazione e non di smaterializzazione"
De Kerckhove contrappone l'intelligenza connettiva che è la moltiplicazione delle intelligenze che si incontrano le une con le altre . Se due intelligenze si connettono formano una terza che è frutto dell'una e dell'altra.
Gardner parla invece di intelligenze multiple:
lui definisce otto tipi di intelligenze diverse in ogni individuo : linguistica, logica, musicale, spaziale- consistente nell'abilità a valutare gli ampi spazi - cinestetica corporea, personale-comprensione delle altre persone - interpersonale- comprensione di se stessi , di chi si è, di cosa si cerca di raggiungere- intelligenza naturalistica - capacità di riconoscere diversi oggetti nella natura( esseri viventi, piante, animali) .
Ognuno di noi è dotato di queste intelligenze , la differenza tra tutti consiste nei diversi utilizzi e combinazioni delle intelligenze e del prevalere di una rispetto ad un'altra. Le tecnologie possono aiutare ad espandere meglio una intelligenza che è meno definita in noi. Ecco il motivo per cui
le tecnologie sono strumenti usati per individualizzare e personalizzare l'educazione, attraverso l'offrire allo studente vari modi di mostrare ciò che capisce . In questo modo ognuno è avvantaggiato in base alle proprie potenzialità .
Fonti: http://news2000.libero.it/speciali/sp108/pg2.html
http://www.mediamente.rai.it/mmold/home/bibliote/intervis/d/dekerc04.htm
http://www.mediamente.rai.it/mmold/home/bibliote/intervis/g/gardner.htm
Segnalo questo bellissimo sito sulla teoria di Bruner:
http://tip.psychology.org/bruner.html

venerdì 1 giugno 2007

Le norme morali

Il blog è uno strumento di democrazia in classe perchè svolge azione di interiorizzazione delle norme sociali di gruppo. Con il blog uno studente entra a far parte di un piccolo gruppo e deve imparare a sottostare alle regole che il gruppo impone. Il blog così favorisce una interiorizzazione di norme morali che devono essere rispettate ed una vita di classe democratica volta a favorire discussione di gruppo per raggiungere un obiettivo , identificando il modo adatto a raggiungerlo e attribuire al singolo quella responsabilità in grado di condividere e rispettare le norme che il gruppo considera valide.
Un insegnante quindi dovrebbe essere un mediatore che consiglia gli studenti , che si dichiara disponibile ad ascoltarli e a definire le norme in un primo momento,dovrebbe incitare le discussioni collettive offrendo temi ed obiettivi ; tutto ciò favorisce nello studente il senso del dovere in rapporto alle decisioni di gruppo , il desiderio di voler fare, la voglia di dire la propria.
Attraverso il blog si aiuta quindi lo studente a vivere in gruppo , sviluppando la consapevolezza che si possono mutare i propri atteggiamenti in relazione al gruppo o mantenere le proprie convinzioni, prendendo coscienza di sè come parte del gruppo ma anche come individuo pensante. Lo sviluppo della moralità teoretica a livello cosciente porta alla consonanza tra la conoscenza delle norme che disciplinano il nostro comportamento e l'azione concreta.
Condividendo le norme attraverso il blog , uno studente impara ad essere consapevole che lo stesso comportamento attuato nel piccolo gruppo di lavoro , è richiesto nella società.
Il genitore che partecipa alla condivisione di norme ed al lavoro di classe ,contribuirà a sviluppare una funzione importantissima: i valori della famiglia non saranno in contrasto con quelli della scuola.

giovedì 31 maggio 2007

La Lanterna

Ho cambiato il template del mio blog per questioni tecniche, in quanto sulla stampa della tesi viene troppo scura l'immagine e le parole non si leggono. Questo templet mi piace tanto perchè è raffigurata una lanterna; oltre al fatto che le lanterne mi piacciono in sè per sè, il mio blog da l'idea di una lanterna, una guida per chi voglia capire il mondo esterno ed interno dei blogger.

La socializzazione

Sto facendo un pausa dallo studio. Mentre studiavo psicologia ho pensato a cosa potrei trarre da questo argomento per la tesi. In realtà non sono poche le cose da cui trarre spunto , ad esempio oggi ho studiato la socializzazione ; le sue componenti sono:
1) acculturazione;
2) decentrazione;
3) collaborazione;
La socializzazione intesa come acculturazione , vuol significare ,l'apprendimento da parte del soggetto di norme, valori, regole socialmente condivise. Lo scrivere e la lettura sono forme di acculturazione; anche il conoscere le discipline come la storia, la geografia, le scienze aiutano lo studente non solo ad ampliare le proprie conoscenze, ma anche a sviluppare i propri i processi valutativi ,che portano a comprendere ,determinati eventi nel loro svolgersi, determinati processi sperimentali nel loro avvenire , a prendere coscienza del cambiamento dell'ambiente fisico.
La socializzazione come decentramento mette in risalto,come capire la società mostra come sono possibili modi di vivere e di considerare la realtà in modo diverso dagli altri .Da questa prospettiva ne deriva il vantaggio delle discussioni di gruppo che ampliano ulteriormente lo spazio di sviluppo di tale regione. Lo studente non solo impara a collaborare insieme agli altri , ma amplia l'area di sviluppo prossimale di cui parla Vigoskji. Per area di sviluppo prossimale si intende il processo mediante il quale l'individuo ,se aiutato riesce a risolvere problemi più difficili. Questo è stato dimostrato da una ricerca di Doise (un allievo di Piaget):
egli pose uno stesso problema ad uno studente mentre l'altro ascoltava , poi venne posto anche all'altro; si notò che lo studente con un livello mentale inferiore venne influenzato dalla risposta data dallo studente con livello mentale superiore ma vicino , invece non risultò affatto influenzato da quello con livello mentale superiore e lontano.
Ciò dimostra non solo la teoria di Vigoskji , ma anche i meccanismi della discussione di gruppo che possono favorire l'avanzamento del gruppo nella elaborazione del problema. Uno studente attraverso la discussione di gruppo arriva con il mutuo-aiuto a risolvere problemi più difficili. Ciò non è argomento scoperto recentemente, perchè già Socrate ,a suo tempo ,parlò di maieutica di gruppo intendendo proprio discussioni in gruppo , scoprendo le enormi potenzialità di questo metodo per l'apprendimento.
Non a caso mentre studiavo, pensavo al blog come strumento collaborativo in classe ed ai suoi effetti psicologici vantagiosi.

martedì 29 maggio 2007

Il blog socializzante

Socializzazione è un processo di interazione tra il soggetto e l'altro da sè inteso questo come persona, situazione e ambienti di appartenenza. Il processo di socializzazione può anche essere acculturazione , cioè come appropriazione da parte del singolo di modelli, sistemi, messaggi provenienti da una certa cultura . Il ruolo del soggetto in tale processo è centrale ma anche l'ambiente acquista importanza , e l'aspetto conflittuale , inteso come uno dei possibili aspetti dell'interazione e come elemento qualificante e rappresentativo dei rapporti tra nuove e vecchie generazioni, diviene imprescindibile dal contesto sociale. La reciprocità diventa parte costitutiva dell'azione del blog. Ciò che agli educatori e pedagogisti preme è riuscire a distinguere una socializzazione che costruisce, da una che danneggia. La socializzazione concorre a formare un processo di coscientizzazione , di aumento di consapevolezza e apertura affettiva , di coerenza morale . In questa prospettiva l'educazione deve tracciare itinerari di progresso individuale e sociale , dare elementi di crescita qualitativa per l'individuo e il gruppo.
Parlo di questo argomento perchè il blog è un mezzo di socializzazione , diventa mezzo che sperimenta positivamente una concezione unificatrice della vita.

lunedì 28 maggio 2007

Il blog psicologico

Il blog sviluppa l' intelligenza . Cos' è un atto di intelligenza? Una ristrutturazione del campo cognitivo messa in opera da una situazione problematica.
Il blog a scuola aiuta lo studente ad affrontare in modo critico i problemi che gli si pongono normalmente. Un insegnante con il blog mette in pratica situazioni problemiche da far risolvere allo studente per aiutare l'alunno a guardare la realtà con occhio critico, infatti ci sono due fattori ostacolanti che rendono difficile la risoluzione creativa di un problema:
1) fissità funzionale
2) implicazioni parassite.
La fissità funzionale consiste nella tendenza a fissare gli oggetti alla loro funzione abituale cosa che rende più difficile scoprire la loro utilizzabilità per funzioni diverse.
Le implicazioni parassite implicano la tendenza di alcuni termini verbali ad indirizzare la ricerca in certe direzioni impedendo di vederne altre; nell'affiorare di alcune idee circa l'oggetto che tale parola induce mentre altre parole sono parassite perchè si introducono indebitamente nella rappresentazione mentale dell'oggetto.
Quindi la funzione formativa del blog va oltre il semplice comunicare perchè sviluppa proprio il collegamento tra linguaggio e pensiero , avendo funzione psicologica. Ciò è oltretutto sviluppato dal desiderio dello studente di eliminare lo stato di isolamento di un evento e di coglierlo collegato agli altri . Così lui impara a dare spiegazioni a tutto ciò che vive , che da semplici diventano sempre più complessi , diventando così un attivissimo elaboratore di informazioni.
Il blog non solo aiuta ad elaborare razionalmente i dati , sviluppa anche elaborazioni fantastiche in modo tale che lo studente possa diventare così creativo , favorendo l'irrompere del nuovo e del diverso e sviluppando in questo modo il pensiero terziario: al momento creativo segue il momento della riflessione il quale offre stimoli per un nuovo momento creativo. Il rivedere ed il rileggere ciò che si è fatto il giorno prima, significa sviluppare giudizi di coerenza . La scuola dovrebbe così infondere una certa compresenza della fantasia con la razionalità.
Infine il blog sviluppa oltre che la comunicazione anche un certo linguaggio di analisi , sintesi, espressività ed evocatività . Queste funzioni linguistiche aiutano di gran lunga lo studente perchè aiuta a vedere gli eventi in modo meno sincretico, aiuta ad osservare gli eventi in maniera totale ed organico, aiuta a scaricare le tensioni accumulate dentro sè e a manifestarle, infine ad evocare, ricordando un evento prendendo coscienza maggiormente delle azioni e feedback.

sabato 26 maggio 2007

L'architettura connettiva

Ieri sono tornata a casa; avrei voluto scrivere sul mio blog ma non ci sono riuscita. Ero molto ansiosa del fatto che devo studiare psicologia dello sviluppo e sono preoccupata per tante cose.
Sto leggendo L'architettura dell'intelligenza di Derrick de Kerckhove . Mi piace pensare ad un mondo fenomenico formato da comunità interconnesse in cui si stabilisce un rapporto tra mondo virtuale e mondo della rete. In rete ognuno fa qualcosa per l'altro; i blogger cercano di connettersi l'uno all'altro formando un 'area di intelligenze connettive: quell'architettura dell'intelligenza che relaziona i tre mondi nel quale viviamo : mente, mondo e network.
Ognuno si costruisce un mondo fenomenico a partire dal mondo oggettuale esterno , interiorizzandolo. In realtà il mondo interiore dovrebbe rispecchiare quello esteriore , ma non sempre accade. Il bisogno di rappresentare il mondo esterno nasce perchè si vuol comprendere ciò in cui è coinvolto il corpo , ogni volta che leggiamo qualcosa dobbiamo immaginare il significato delle parole. Quindi è l'immaginazione che sviluppiamo, quando dobbiamo rappresentare la realtà. La prima tappa verso l'immaginazione è l'osservare attraverso gli occhi; De Kerckhove dice che questo spazio mentale è un'immagine spechiata dello spazio fisico esterno. Noi riusciamo ad intessere legami tra il mondo interno ed il mondo esterno ed ora tutto ciò viene migliorato con le nuove tecnologie . Tra noi e le menti altrui si stabiscono delle connessioni in modo versatile ed aperto. Per questo il cyberspazio diventa un altro luogo della nostra coscienza.
Il blog è una finestra sul modo, ha la potenzialità di connettere le menti private nel mondo. Attraverso il blog non solo possiamo interagire ma possiamo occupare e vivere nello spazio . La vivibiltà è un proiettare la nostra presenza nella rete ,ed un collegarsi invisibilmente ad uno spazio che non riusciamo a percepiamo de tutto nella sua globalità. Si potrebbe relazionare il mondo della rete al mondo mentale: nella rete come nella mente c'è memoria, c'è la possibilità di elaborare informazioni, fare ricerca ed entrambi sono dotati di intelligenza.
Questo dimostra come le nuove tecnologie sono parti del nostro essere umani nel nostro tempo.

lunedì 21 maggio 2007

un blog senza link

Il mio blog in quest'ultimo periodo non ha link perchè sto scrivendo la tesi e non riesco a navigare; in realtà i libri da cui sto attingendo mi piacciono maggiormente perchè sono ordinati, mi piace invece navigare tra i miei conoscenti di rete, tipo Giuseppe Granieri, Tombolini ( a cui deve mandare ancora una ricetta per un concorso BarCamp a cui voglio partecipare), Sergio Maistrello, Antonio Sofi, occhi sul blog, il blog dell'insegnante di Maria Teresa Bianchi, oppure cerco anche di entrare in ScriptaWeb dove sono esposti risultati dei Convegni del CKBG ma non ci riesco.
Il mio blog è come un diario virtuale dove annotare non solo ciò che leggo sui libri, ma anche come luogo del riflettere. Mi dispiace tantissimo per il fatto che non sto mettendoci i link e vedo che senza link un blog è senza anima. Si , lo credo fortemente, è come se rimanesse da solo come un' isola sperduta in mezzo ad un mare costellato di arcipelaghi di altri blog che si fermano a chiacchierare tra loro. Mi mancano i commenti , mi piace tantissimo riceverli, mi riempiono di gioia perchè è come se il mio messaggio sia arrivato da qualche parte e abbia destato attenzione. E' bello ricevere gli stimoli per fare sempre meglio. Non voglio che il mio blog si assopisca come sta facendo ultimamente ma conto di riprendere le mie navigazioni non appena finisco almeno di scrivere questa tesi, sembra che la scrittura della tesi non abbia mai una fine. Sarà!

domenica 20 maggio 2007

Teoria del posizionamento

La teoria del posizionamento sostiene che il Sè di ognuno occupa determinate posizioni a seconda del contesto e delle relazioni. Si parla di un Sè decentrato e spazializzato perchè costituito da un Io che cambia identità a seconda della propria posizione . Le posizioni sono chiamate anche voci perchè dialogano tra loro e si aggregano. Una persona infatti può identificarsi in diverse posizioni a seconda del contesto e delle relazioni, infatti un narratore a seconda di cosa scrive e dei momenti può essere un narratore, un personaggio della sua descrizione oppure può essere un ascoltatore . In quest'ultimo caso si pone al di fuori di sè per osservare se stesso e per riflettere su se stesso. Hermans ha elaborato questa teoria ulteriormente sostenendo che il Sè dialogico può occupare posizioni interne al soggetto o esterne. Le posizioni interne sono costituite da ciò che l'individuo sente di essere in reazione al contesto e alle relazioni interpersonali come l'Io studente, l'Io moglie ecc. I posizionamenti esterni sono i rispettivi in relazione al mondo esterno come il mio insegnante o mio marito, ecc.
Le due teorie del Sè dialogico e del posizionamento ben si adattano al blog perchè il blog non è solo luogo di costruzione di conoscenza ma anche luogo di costruzione di identità. Le due teorie spiegano come si costruisce l'identità in un contesto comunicativo mediato dal computer. Le disquisizioni incentrate sulla genesi delle identità misero l'accento sulle identità come risultanti di fattori innati. Successivamente si discusse se l'identità o personalità fossero anche il risultato del contesto nel quale l'individuo era immerso e si concluse che la personalità era fortemente influenzata dall'ambiente sociale di ogni individuo. Ora si intende per identità il Sè dell'individuo che si costruisce in contesti dialogici, mediante i diversi posizionamenti che il Sè di volta in volta occupa. Per questo si parla di identità dialogiche, cioè identità che si costruiscono attraverso i diversi dialoghi del soggetto a seconda del contesto e delle relazioni.
Leggendo alcuni post di blog diaristici si nota come secondo i blogger , ognuno esprime se stesso narrandosi perchè ci si maschera solo a se stessi. I blog sono diversi dalle chat o simili, perchè un blogger tende sempre a descrivere se stesso e le sue esperienze. Con questo descrive la proria identità. Nelle chat invece ci si può immedesimare in un'altra identità a seconda delle relazioni che si stabiliscono: una persona può dire di essere qualcun'altro , essere un altro ancora in un'altra chat e così via. Nel blog invece l'autore può solo occupare posizioni differenti a seconda del contesto, ma la propria identità è sempre conservata: ad esempio può essere narratore o spettatore se riflette su se stesso. Il fatto cruciale è che nei blog diaristici ognuno tende a conservare la stessa persona perchè l'atto del narrare è la tessitura della propria vita, ossia il dare un senso alla propria vita, alle proprie azioni. Quindi ognuno è ciò che scrive per capire meglio se stessi.

sabato 19 maggio 2007

Il Sè dialogico

L'idea di identità si definisce con il continuo dialogo con se stessi e con gli altri. L'Io si definisce nei suoi continui posizionamenti e riposizionamenti all'interno dell'interazione; ciò significa che l'Io può muoversi da una certa posizione ad un'altra all'interno di un contesto e con il passare del tempo. L'Io fluttua tra una posizione ed un'altra a causa della relazione dialogica tra il dialogo interiore e il dialogo verso l'esterno . Ciascuna posizione è dotata di una voce e proprio queste voci interagiscono fra di loro . Ogni voce esprime i propri pensieri, esplicitando ogni Sè . La particolarità è che le storie ,come sappiamo hanno un narratore ed un ascoltatore , implicano due posizioni spaziali che possono situarsi nel Sè della stessa persona o di persone diverse. Il narratore annota , registra , rilegge e riflette diventando ascoltatore di se stesso . Ogni persona quindi può assumere diverse posizioni a seconda dei contesti.
All'interno della teoria del posizionamento Hermans considera le posizioni in perenne dialogo tra loro mediante delle voci. Il Sè si forma appatto che le voci dialoghino sempre anche tra voci esterne al soggetto. Con questa teoria si spiega anche la formazione delle identità che si formano in base al contesto.
Insomma in poche parole la teoria del Sè dialogico ci vuol dimostrare come il Sè si forma attraverso i dialoghi interni ed esterni del soggetto e sono influenzati dal contesto socio-culturale nel quale è immerso. Il Sè definisce l 'identità di ognuno , e questa identità è come un viaggio perchè cambia a seconda delle posizioni assunte dai diversi autori. Questa teoria si presta molto bene allo studio del blog, in esso la formazione di identità si basa sulla relazione tra differenti Sè che provvengono dalle differenti voci, nella narrazione i differenti Sè dialogano tra loro, si relazionano e contribuiscono a formare le identità sociali dei singoli.

giovedì 17 maggio 2007

perchè i blogger scrivono in rete

Sto analizzando il motivo per cui si scrive in rete. Si scrive per esporsi allo sguardo dell'altro. Altro concepito sia come atre persone , in quanto caratteristica del blog è proprio la condivisione dei vissuti con i pensieri di altre persone; ma anche sè come Altro, nel momento in cui si scrive e ci si ri-legge ,si diventa in quel momento un'altra persona che sta riflettendo su quella scrittura ( che è la propria). E' un concetto veramente molto bello ,perchè io divento non- io!
I blogger scrivono anche perchè sono fondamentalmente narcisisti; i narcisisti non sono contrariamente a quello che si pensa coloro che rimirano le proprie costruzioni, ma sono coloro che hanno bisogno del confronto positivo per affermare se stessi. Ecco il ruolo fondamentale dello spettatore tipico della dimensione relazionale del blog: questa componente estesica fa dello spettatore la parte fondamentale della dimensione comunicativa.
Bettetini scrive: " è solo lo spettatore che ha coscienza delle forme con le quali entra in contatto e dei loro effetti sulla sua mente e sul suo corpo".
E' lo spettatore che mediante i suoi commenti fa spostare l'attenzione e le riflessioni su altro. Lo spettatore partecipa così alla reale costruzione di senso del blog ; l'interattività è ciò che definisce la scrittura narrativa in rete.

mercoledì 16 maggio 2007

Scrivere in rete

Il blog è una scrittura in rete; è una scrittura autoriflessiva, narrativa che nasce da un bisogno di comunicare , da un bisogno di scrivere , che trascina il desiderio di essere letti. Il blog come diario virtuale si dispiega tra lo scrivere a sè ,per trarre la trama dei propri eventi, pensieri, alla scrittura per gli altri. E' il desiderio di comprensione ulteriore del proprio vissuto con gli occhi degli altri. E' come se si materializzasse il pensiero tramite la scrittura. Il pensare corrisponde alla voce della mente , attraverso il quale ci domandiamo sul sè interiore: chi siamo e cosa siamo.
La nostra identità si muove di moto dinamico tra il sociale ed il culturale , tra il privato ed il publico, tra la soggettività e la molteplicità.
Il diario virtuale si pone come memorizzazione dei propri vissuti, attraverso la pubblicazione dei nostri pensieri noi conserviamo nel server le nostre esperienze che poi diventeranno ricordi, come se aprissimo un albun fotografico e guardassimo le foto , dapprima ci ricorderemmo dei nostri pensieri in quel momento, ci verrebbero in mente i momenti trascorsi. Il blog cerca con il suo stile narrativo autobiografico ,di ricapitolare i nostri eventi. Personalmente attraverso il blog rifletto ulteriormente il mio elaborato giornaliero. Non credo che quando finirò la tesi smetterò di scrivere sul mio blog ; è una sensazione bellissima scrivere sapendo che qualcuno può leggerti.
Io non cerco di evitare di scrivere alcune cose come sostengono altri, scrivo tutto ciò che penso senza alcun limite anche se sò che qualcuno mi legge.
" solo la scrittura consente di tornare a contemplare, rileggendoli, i propri pensieri e le proprie storie, subito dopo averli fissati in parole o a distanza di moltissimi anni. E' dunque soprattutto nelle scritture del sè che il raccontarsi diventa farsi altro per potersi in un futuro remoto rileggere e , auspicabilmente, ri-incontrarsi e ri-conoscersi in quelle parole e nelle storie che un tempo siamo stati " ( Guido Di Fraia, Blog-grafie)
Il blog mi piace perchè è la mia storia !

martedì 15 maggio 2007

Tecnopsicologia

Come dice Derrick De Keckhove il blog è una tecnopsicologia ad alta valenza identitaria : significa qualsiasi tecnologia che emuli, estenda o amplifichi il potere della nostra mente. Il blog è un'estensione tecnologica delle nostre facoltà psichiche. Il computer sposta l'elaborazione dell'informazione dall'interno dei nostri cervelli a schermi che si trovano davanti ai nostri occhi investendo così l'intero cervello ed i nostri sensi. Tutto ciò si traduce in una integrità organica .
In rete l'individuo non fa che espandere la propria soggettività da proprio spazio mentale neutro ad uno condiviso, Ricoeur distingue tra tra identità idem che è quella che rimane sempre identità a se stessa e non cambia con il tempo con l'identità ipse ciò che si mantiene nel tempo attraverso la propria mutabilità. L'identità ipse è quella che si ricrea continuamente in un processo costruttivo e ricostruttivo che si svolge nel tempo. A proposito di una identità narrativa che conserva sempre l'unicità e la irrepetibilità attraverso non solo l'atto metacognitivo ma anche attraverso la consapevolezza del senso dell'unicità della propria narrazione, come il mito delle tre Moire che filano la tela della vita, distribuiscono a ciascun uomo la propria sorte ed infine rappresentano l'esito finale di ogni esistenza. Con il blog la nostra esistenza non è composta solo di unico filamento ma di moltissime fibre. L'origine della molteplicità è il trascorrere del tempo e dello spazio.

domenica 13 maggio 2007

Siamo agli sgoccioli

La scrittura della tesi mi sta assorbendo tutto il giorno. Ciò è normale penso quando oramai si è agli sgoccioli. Sto scrivendo la tesi e sto dettando una parte al computer. Sono preoccupata perchè non so da dove mi verranno le altre idee per raggiungere le 120 pag. Magari mi sto soltanto disperando inutilmente perchè non serve scrivere tantissimo ma serve scrivere cose interessanti. Comunque devo visitare dei siti che ho letto sui libri che sto utilizzando.
I miei commenti sul mio operato non sono come al solito molto critici questa volta perchè sto facendo mio l'argomento e questo mi serve tantissimo per elaborare una tesi che sia unica ed originale. In realtà vorrei approfondire maggiormente l'argomento che riguarda la parte teorica della pedagogia costruttivistica quindi inserendo Bruner e Vygoskji; inoltre molti libri non sono ancora arrivati in libreria quindi approfondirò gli argomenti su Levy, De Kerckhove, in seguito. Vorrei inserire un mio commento sull'Ulisse semiotico e le sirene informatiche, perchè già come titolo mi sembra tanto interessante e sicuramente riesco a inventarmi qualche pensiero per la tesi.
Ma sono quasi all'arrivo! Spero con tutto il cuore che la tesi che sto facendo sia bella, interessante, piena di riferimenti, varia, piacevole. Insomma sto cercando di coniugare questi momenti. Riuscirò???

giovedì 10 maggio 2007

Il filtro

Ogni blogger scegliendo i contenuti mette nel suo sito quelli che lui considera più interessanti, in questa maniera mette in moto il fenomeno della reputazione connesso con il filtro. Umberto Eco sostiene che bisogna orientare gli utenti nella navigazione, gli utenti contemporaneamente devono avere fiuto perchè in rete solo una parte dell'informazione è di qualità. Bisogna sviluppare l'intelligenza degli utenti.
http://host.uniroma3.it/docenti/margottini/doc/eco_su_informazione.pdf
La questione del filtro si sposa bene con quella della reputazione che si sviluppa perchè il sito che ho sottolineato è interessante anche per la massa critica dei lettori, di conseguenza acquisto fiducia e il mio blog sarà letto maggiormente e linkato, così anche la regola secondo cui i ricchi diventano sempre più ricchi può non essere sempre vera.

Questa sera mi sento un po giù di morale. Sembra che la tesi non finisca mai, ci sto mettendo l'anima e vedo che i giorni passano troppo in fretta. Più scrivo , più non finisce! E' questo che mi preoccupa! Vado a dormire e sogno la tesi, gli argomenti; durante il giorno scrivo, esco per fare una passeggiata e realizzo che devo essere molto più veloce di come sto facendo. Vorrei tanto che il tempo si fermasse come per incanto, ma non mi trovo in una favola quindi forza e coraggio!

mercoledì 9 maggio 2007

La teoria dell'1%

Sul sito di Giuliana Guazzaroni ho trovato un post che fa riferimento al sito di Forrester
http://elearningtech.blogspot.com/2007/04/update-to-1-rule.html
http://www.blogs.zdnet.com/BTL/?p=4942 in cui si parla di una recente ricerca che mette in evidenza le tipologie dei blogger secondo la teoria dell'1%
il 90% legge soltanto
il 9% commenta
l'1%contribuisce attivamente ai contenuti.
La ricerca di Forrester sostiene che c'è:
il 52% che non partecipa ai media sociali,
il restante 48% si dividono in :
Creatori (pubblicano pagine web, hanno un blog)
critici (commentano blog, postano rating e reviews),
coloro che raccolgono (utilizzano RSS, tag,pagine web)
coloro che si uniscono ( utilizzano social networking)
spettatori (leggono i blog, guardano video, ascoltano podcast).

classificazione dei blog

Il mio blog è un blog di progetto ma anche narrativo, spazia dal narrare di me al narrare di altro. Non si può tanto classificarlo in blog come diario introspettivo perchè non parlo di me esclusivamente ed anzi non è propriamente introspettivo. Assomiglia ad un taccuino ma è un pò di più, è tra un diario ed un progetto. Organizzo e pubblico i miei pensieri. Insomma non si può definire il blog in modo univoco perchè assume forme differenti a seconda del post, anzi oserei dire che il singolo post si può definire nel suo evolversi. Derrick De Kerckhove sostiene che il blog è un fenomeno di difficile approccio perchè sempre in divenire, questo è dimostrato dal fatto che si è sviluppato in molteplici sfaccettature e pratiche d'uso che lo hanno reso estremamente duttile e plastico. Questo mi fa pensare proprio alla complessità della nostra realtà come dice ancora De Kerckhove il blog è la creatura più matura del web, è l'approdo naturale e nello stesso tempo complesso del nostro sistema, complessità che riflette il mondo senza confini come un mondo liquido ( Bauman); noi viviamo in un mondo in cui i confini tra la realtà e l'artificiale sono sfumati, anche i ruoli definiti che prima c'erano tra l'uomo e la donna sono sempre più quasi inesistenti. Insomma una realtà che sfuma , essendo sempre in continuo cambiamento. E' un cambiamento che fa partecipe l'uomo , rendendolo presumer, e quindi fruitore attivo e non più passivo delle risorse della società. Una società globale invece che diventa sempre più villaggio: il villaggio globale(McLuhan). E' incredibile come la distanza è sempre più vicinanza! in effetti i contrari sono all'ordine del giorno in questa realtà, come per esempio "il blog è tutto ed il contrario di tutto". insomma non ci si deve meravigliare se si è coinvolti in questo giro di parole basta solo entrare nel gioco!!
Sto leggendo dei libri bellissimi che mi illuminano, mi dischiudono la mente e il blog mi aiuta a buttar fuori i miei sentimenti intellettuali . E' vero, nel blog si intrecciano le vite intellettuali dei blogger, che non aspettano altro che relazionarsi tra di loro ; è come aver bisogno di un amico di penna, una penna digitale !!

lunedì 7 maggio 2007

topografia di internet

Gli studiosi di internet hanno sempre pensato che la mappa del web fosse costituta da alcuni nodi (gli hub) e dai collegamenti con altri nodi, ossia da tante stelle connesse fra di loro: struttura decentrata; ma recenti studi della Ibm, Altavista e Compaq noto come progetto Clever(1999) individuò internet come una mappa a farfalla , detta da Sergio Maistrello, o teoria del Papillon, secondo il quale internet avrebbe la conformazione di una farfalla costituita da 4 Continenti: il primo continente detto corpo centrale costituito dai siti maggiormente connessi e facilmente navigabile. Il Continente In costituito dai siti in entrata verso il corpo centrale ,ma non in direzione inversa. Il continente out costituito dai siti che escono dal corpo centrale e non possono ritornarci. Infine c'è il continente dei tentacoli e delle isole rappresentato da quei siti disconnessi e che diventerebbero isolati se non si conoscesse il loro indirizzo web. Questo dimostra come il web sia molto frammentato. All'interno di ogni continente ci sono delle comunità di interesse .
Il blog privo di riferimenti ad altri siti sarebbe isolato. In rete ,però, c'è la questione della competitività che Barabàsi la chiama fitness. Ogni nuovo nodo che entra nel sistema può diventare un connettore ed anche un hub. Questo accade quando il suo contenuto è competitivo rispetto a qualsiasi nodo in rete , nel senso che è molto interessante, l'editore scrive in modo tale da accattivare il lettore. Questo può accadere quando si hanno delle doti innate di scrittura. In questo caso non sempre può succedere che i ricchi diventano sempre più ricchi. Nel web anche un nuovo arrivato può acuistare tanti più link, e tanti altri ancora da avere la possibilità di distanziarsi dal suo gruppo e diventare un hub esso stesso.
Oggi ho trovato un articolo del Sole 24 Ore on line del 7 maggio 2007 intitolato: Blog, la tecnologia al servizio dei navigatori.
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=22.0.1163296500&chId=14
Un ambiente creato per i navigatori che interagiscono con la scrittura , creano community, si incontrano con esperti di arte , letteratura e tanto altro. Insomma un'articolo però che non esprime niente di nuovo sul mondo del blog che già conosciamo tranne che per aver avvisato i suoi lettori dell'uscita in libreria del libro Mondo Blog di La Pizia

domenica 6 maggio 2007

lo sviluppo delle connessioni parte seconda

Continuano le mie riflessioni per quanto riguarda questo interessante argomento. Mi piace molto affrontarlo perchè mi fa capire anche come vanno i rapporti tra le persone. Una persona che ha tante amicizie e conoscenze avrà più probabilità di avere rapporti; inoltre se spazia in diversi ambiti avrà più probabilità di intessere legami variegati e di aumentare le amicizie . La rete è una società virtuale , dove i collegamenti tra le persone sono come quelle che avvengono nella realtà, l'unica differenza consiste che in rete si possono conoscere persone che vivono in posti lontanissimi, e che non avremmo potuto conoscere nella realtà.
In rete bisogna distinguere gli hub dai connettori: i primi sono dei nodi che raccolgono un numero enorme di altri nodi e per mezzo loro riescono a collegare i nodi che fanno parte del sistema. Esempio di hub sono Yahoo.com o Amazon.com. I connettori invece sono gli individui che riescono ad assorbire un buon numero di link; li possiamo paragonare alle persone che nella vita quotidiana possiedono l'abilità di stringere moltissime amicizie e conoscenze.
L'analisi , in realtà vuole sottolineare come in rete gli hub o i connettori , racchiudono nella loro cerchia sempre nuovi nodi. Sappiamo che la rete cresce continuamente, se ricordiamo la prima pagina del web fu quella di Tim Berners-Lee. Ora nel web abbiamo circa miliardi di pagine web che vorrebbero essere lette. Secondo la teoria delle reti casuali tutti , in rete, hanno la stessa possibilità di essere linkati, ciò contrasta con la teoria della rete ad invarianza di scala secondo cui si ammette l'esistenza degli hub. Gli individui che aprono una pagina web per la prima volta fanno riferimento agli hub perchè secondo una logica reale i nuovi fanno riferimento agli anziani nodi per la loro estrema visibilità. Secondo il principio del collegamento preferenziale noi linkiamo la pagina web più connessa. I nuovi si accerchiano a quelli più conosciuti. E' un circolo vizioso sostiene Barabasi: " Devi essere conosciuto per ottenere una buona parte, ma devi ottenere delle buone parti per essere conosciuto".
Questo succedeva anche a me quando vendevo le attrezzature per i panifici. Coloro che vendevano di più erano sempre quelli che avevano anzianità di servizio e quindi vendevano di più; poi quanto più vendevano tanto più acquistavano prestigio, mentre io che ero nuova passavo in ultimo piano. Questo mi fa pensare ad una cosa: se ciò è vero e quindi i blog più linkati verranno sempre più linkati , avranno maggiore visibilità degli altri. I blog meno linkati verranno sempre più esclusi dal sistema , come si spiega la democrazia per questi blog che rimangono così al margine? Se lancio qualcosa nel web , spero che qualcuno la noti! ciò può succedere solo se ci fosse una scelta csuale dei link, ma invece non accade così, i link meno conosciuti si raccolgono intorno ai rari siti altamente connessi. Perchè emergono gli hub? Questo dilemma lo possiamo invece spiegare con il principio della crescita del web. Con l'arrivo di sempre nuovi nodi nella rete che continuano a scegliere i nodi più connessi, i nodi più vecchi continueranno ad avere sempre più link trasformandosi in hub e distanziandosi dal gruppo al quale appartenevano. Allora il collegamento preferenziale induce quindi il fenomeno del tipo" i ricchi diventano sempre più ricchi" perchè i nodi più connessi conquistano un numero crescente di link a spese dei nuovi arrivati.
"Allora come fanno gli ultimi arrivati a sopravvivere in un mondo dove solo i ricchi diventano sempre più ricchi?"
E' veramente un'analisi applicabile alla società moderna! Mi fa pensare ai giovani nel mondo del lavoro che fanno fatica ad inserirsi perchè l'Italia è una società anziana , e perchè le persone che ricoprono lavori prestigiosi sono sempre più una casta. Detto in questa maniera però la questione risulta abbastanza riduttiva; il problema si dovrebbe affrontare da tanti punti di vista.

sabato 5 maggio 2007

Lo sviluppo delle connessioni

Nel libro di Baràbasi , link. La scienza delle reti si fa una descrizione molto dettagliata ed interessante di come si distribuiscono i link nella rete e come si sviluppano. Ne sto parlando nella mia tesi dove descrivo i tipi di rete : rete casuale dove i nodi si linkano casualmente formando così tante pagine web con pochi link, mentre c'è la rete ad invarianza di scala dove ci sono pochi hub( sono coloro con un numero eccezionale di link) con tanti link. Per spiegare Baràbasi fa un paragone tra una mappa stradale e quella aerea. Nel primo esempio le strade sono i lnk e le città i nodi ; le città hanno molteplici collegamenti (per mezzo della rete stradale) tra loro distribuiti equamente;nel secondo caso gli aeroporti sono i nodi e i collegamenti tra gli stessi, i link; qui ci sono pochi aeroporti importanti dove confluiscono la maggior parte dei collegamenti. L'analisi della rete ad invarianza di scala porta ad affermare che in rete il 20% delle pagine web sono linkati dall'80% dei nodi. La formulazione paretiana ormai famosa è presente anche nella realtà dove il 20% della popolazione mondiale detiene l'80% della ricchezza. Riportandosi al web succede la stessa cosa: è proprio una legge di natura. Le domande che nascono sono molteplici:
  • I ricchi diventano sempre più ricchi ?
  • Come fanno gli hub ad essere sempre più linkati ?
  • I nuovi nodi che entrano nel sistema in base a quale criterio si raccolgono intorni ad altri nodi? Possono diventare essi stessi hub?
Anche in rete c'è un'oligarchia! Questi sono gli argomenti che intendo trattare perchè fondamentali, a mio pare, per capire come si formano le connessioni, come si collabora, e come ci si sceglie. La rete è irregolare e ci dimostra la complessità nel quale viviamo.

venerdì 4 maggio 2007

nuova alfabetizzazione digitale

Oggi nello scrivere la mia tesi sono incappata nel tema della democrazia nel web. Questo argomento mi ricorda la democrazia ateniese in cui tutti i cittadini era coinvolti nella decisione di aspetti che riguardavano il vivere. Con la crescita della popolazione , la complessità degli spazi , delle opinioni da gestire aumentava così si assistette al passaggio ad una democrazia rappresentativa.
Attualmente succede anche a noi , di non poter intervenire alle decisioni se non a posteriori. Con il web si è aperta una nuova cultura quella in cui l'informazione viaggia per essere condivisa e creata. Il cittadino si trasforma da cittadino informato qual'era fino a poco tempo fa, nel quale fruiva passivamente dell'informazioni ,a cittadino monitorante, nel quale l'informazione la elabora , la seleziona ed infine la crea. Il blog è stato lo slancio verso questa fase matura dell'era digitale. Il weblog ha colmato il vuoto che si era formato tra i media che veicolavano l'informazione e i cittadini che ne fruivano. L'interazione e la comunicazione diventano reticolari. Si forma una specie di osmosi tra l'individuale ed il pubblico. Il blog è fondamentalmente un 'attività individuale, ma diventa nello stesso tempo alla mercè del pubblico.
Segnalo un link che ho trovato: http://www.politicaonline.it/index.php?cat=1
dove si parla dell'illusione della democrazia attraverso il blog , in un articolo sul Manifesto di marzo 2007 di Franco Carlini. Lui sostiene che la blogosfera sia poco colloquiale, discorsiva e i blogger a volte sono eccessivamente monomaniacali , autoreferenziali e autocitanti. Insomma c'è la parte dei critici che guardano questo "fenomeno" con distacco.
Inoltre ho trovato anche:
http://wwwpoliticaonline.it/?p=278 (note sulla postmodernità)
http://www.politicaonline.it/index.php?cat=3

giovedì 3 maggio 2007

Il Web

La mia lettura in questi giorni si sta concentrando sul web, infatti un altro interessante libro è quello di Berners-Lee Tim, L'architettura del nuovo web; non è ostico e si presta molto bene ad una lettura rilassante in più ti fa capire la storia del Web. L'aspetto che maggiormente mi ha colpita è stato che il web è nato per condividere le idee degli scienziati. Sostiene Tim Berners Lee che il sogno della comunicazione diretta attraverso il sapere condiviso deve essere possibile per gruppi di qualsiasi dimensione, gruppi che possono interagire elettronicamente con la medesima facilità che facendola di persona. Il web diventa un mezzo di gran lunga più potente per favorire la collaborazione tra popoli. Lui aveva in mente un mezzo di comunicazione attraverso il quale si potesse condividere sapere e grazie alla costruzione di un web ipertestuale tutti si potessero esprimere con facilità , acquisire sapere e veicolarlo velocemente. Così si formerebbe una rete di conoscenza che collabora per la comprensione reciproca e tutti coloro che vorrebbero entrare , lo potrebbero fare avendo così a disposizione una storia di decisioni e motivazioni da scoprire. Allora tutti i partecipanti hanno in comune la fiducia che incoraggia una comunicazione più spontanea e diretta.
Lui immaginava il Web come uno spazio universale in cui possono viaggiare tutti i link ipertestuali. Uno specchio che riflette rapporti, conversazioni e interazioni sociali.
Se si pensa il blog è tutto questo. Derrick De Kerckhove scrisse nella prefazione del libro di Giuseppe Granieri , blog generation, che il blog rappresenta la creatura più matura del web. Il funzionamento del blog si basa soprattutto sulla connessione di intelligenze , fondante sul collegamento delle stesse. In questo modo non si parla più della somma delle intelligenze ma di moltiplicazione delle stesse. Nel tempo questa intelligenza favorisce la creatività attraverso l'utilizzo delle conoscenze preesistenti.
Le mie navigazioni di oggi sono state nel blog di Giuseppe Granieri:
http://www.apogeonline.com/webzine/2007/01/03/19/200701031901
http://www.bookcafe.net/blog/blog.cfm?id=427
http://www.bookcafe.net/blog/vs.pdf
http://www.bookcafe.net/blog/op_pubblica.pdf
http://www.bookcafe.net/blog/intervistaipro.pdf
http://www.lellovoce.it/article.php3?id_article=323
Tra le tante navigazioni tutte molto interessanti perchè mi danno la possibilità di riflettere sul blog da tanti punti di vista, penso che il blog come strumento sia in grado di sviluppare la capacità di pensiero metariflessivo. Vabbè comunque lo dicono tutti!!
Condivido con Giuseppe Granieri il fatto che in rete gli individui assumono due forme : da connessi si trasformano in coinvolti. A me sta succedendo che accendo il computer perchè mi incuriosisce leggere cosa si scrive in rete, dai miei blogger preferiti e poi scrivere ciò che penso sul mio blog.

mercoledì 2 maggio 2007

La parte abitata della rete di Sergio Maistrello

Come si può leggere dal titolo sto leggendo La parte abitata della rete di Sergio Maistrello, i miei commenti sono molto positivi , mi piace questo libro perchè è diretto , e spiega molto bene e fa un'analisi del blog minuziosa. Ho trovato interessante l'argomentazione della rete come mezzo di trasporto di dati che vengono trasferite da una estremità ad un'altra, ogni nodo è una presenza di una persona ed ogni nodo si relaziona ad un altro nodo innescando quella miriade di comunicazioni reticolari che non è lineare ma organizzato come una rete. Internet ci dimostra la complessità della vita e come ogni singola persona può contribuire con il proprio capitale sociale a dare valore aggiunto alla rete.
"Dentro la parte abitata di internet, tutto è interazione. Se i nodi della rete sono punti di presenza delle persone, i collegamenti tra un nodo e l'altro rappresentano relazioni e i contenuti diventano conversazioni..."
Il blog è veramente uno strumento di espressione e condivisione, proprio pensato per gestire le interazioni, in cui ogni partecipante investe ,senza profitto, il proprio capitale sociale. All'interno della comunità dei blogger ogni reciprocità si associa alla solidarietà( quella di cui parla Durkheim), favorendo circolazione delle informazioni, opinioni e pensieri.

lunedì 30 aprile 2007

Modelli didattici di matrice costruttivistica

L'approccio costruttivistico considera l'apprendimento come un processo nel corso del quale ognuno crea la propria rappresentazione della conoscenza mettendola in relazione con la propria esperienza. Le caratteristiche di tale approccio si possono ricondurre alla ricentralizzazione dell'apprendimento sul soggetto come partecipante attivo; il sapere è un costruzione personale nel quale elemento principale diventa il processo negoziale e quindi dell'apprendimento collaborativo. Per questo il processo didattico non è lineare ma molto ramificato.
Il blog si interpone come strumento adatto ad amplificare la comunicazione che diventa reticolare, ma anche come strumento che fa condividere le informazioni , la cooperazione e l'integrazione personale.
Per questo la rete come ambiente di apprendimento si presta bene a contestualizzare la conoscenza , ciò vuol dire che il sapere non è più astratto ma si concretizza nell'esperienza di condivisione , cooperazione e scambio di idee. Il blog rappresenta il luogo dove l informazione liberamente esplorabile in forma disordinata diventa filtrata ed elaborata dalla nostra mente.
Gli individui esplorano ogni nodo della rete ed ogni nodo è il pretesto per un inizio di ricerca.
Due sono i criteri fondamentali nel blog: creare e condividere: il blog è l'opportunità data a ciascuno, di essere presente e di esprimersi in rete. E' un sistema :
  • creativo,
  • generoso,
  • ricco.

E' la prima psicotecnologia come la chiama Derrick De Kerckhove:

"I sistemi di elaborazione dell'informazione come computer e video sono
estensioni di alcune delle principali proprietà psicologiche della nostra mente.
In questo senso possono essere definite come tecnologie della psiche :
psicotecnologie".

domenica 29 aprile 2007

Blog e costruzione di conoscenza

L'obiettivo della mia tesi è dimostrare come il blog sia un attrezzo di costruzione di conoscenza.
A proposito di questo , importanti sono:
collaborazione, scoperta, apprendimento significativo,comunità di pratica , comunità di apprendimento,condivisione di conoscenza.
Merrill sostiene che gli ambienti di apprendimento più efficaci sono quelli problem - based e coivolgono lo studente in quattro fasi:
  1. attivazione dell'esperienza precedente;
  2. dimostrazione di abilità / capacità;
  3. applicazione di abilità / capacità;
  4. integrazione di abilità / capacità in attività real world.

L'apprendimento è facilitato da cinque caratteristiche:

Problem: consiste nel porre agli studenti un problema che sono in grado di risolvere, presentarlo in maniera crescente per consentire un 'acquisizione graduale e progressiva;

L'attivazione: implica l' acquisizione di nuove conoscenze con quelle preesistenti; qui la conoscenza preesistente viene attivata come fondamento per la nuova conoscenza. Gli studenti apprendono meglio quando vengono stimolati a ricordare , mettere in relazione, descrivere oppure applicare conoscenze.

Dimostrazione: l'insegnante deve dimostrare ciò che deve essere appreso, selezionando le informazioni rilevanti, confrontando la molteplicità di conoscenze. A proposito di ciò anche Umberto Eco sosteneva di imparare a selazionare le informazioni che ci provengono.

Applicazione:consiste nel fare applicare agli studenti le nuove conoscenze nella soluzione del problema.

Integrazione:infine lo studente deve applicare la conoscenza alla realtà rendendola pubblica, analizzandola, discutendola in modo da condividere le sue conoscenze.

L'apprendimento di stampo costruttivistica offre una lettura dell'apprendimento come processo adattivo nel quale il soggetto che apprende svolge un ruolo attivo di costruzione-decostruzione di conoscenza ; un apprendimento come processo socialmente condiviso e culturalmente costruito in cui fanno da sfondo le relazioni intersoggettive e le risorse culturali di ciascuno ed il contesto in cui il soggetto opera. E' necessario quindi sviluppare nello studente le proprie potenzialità , dunque facilitando l'apprendimento del soggetto. Sviluppare una cultura dell'apprendimento nella capacità di condividere gli obiettivi, spostare l'attenzione sull'imparare a imparare e condividere conoscenza, tendenza a contestualizzare(non conoscenza solo astratta) , presentando compiti autentici, stimolando pratiche riflessive e metacognitive e costruire cooperativamente la conoscenza.

Con il blog si crea una learn community che ha lo scopo di promuovere una cultura dell'apprendimento in cui sia gli individui che la comunità imparano ad imparare. Attraverso il blog i singoli soggetti attraverso la comunanza di sforzi comprendono maggiormente ciò che studiano , ad utilizzare le conoscenze e le proprie abilità come risorsa per risolvere collaborativamente i problemi.

A tal proposito quindi risultano particolarmente efficaci le ricerche di gruppo, discussioni pubbliche, problem solving collaborativo come anche brainstorming collaborativo

Il docente assume quindi un ruolo di facilitatore e organizzatore , oltre che suggeritore e consigliere; deve sviluppare un rapporto informale con lo studente per permettere un vero scambio di idee e motivazione al lavoro.

Segnalo: http://formare.erickson.it/archivio/marzo_03/editoriale.html

http://formare.erickson.it/archivio/sett_ott03/editoriale.html

Testi bibliografici

Ieri sera sono tornata isolana!
Qui anzicchè trovare caldo , ho trovato la pioggia che mi accoglieva; se devo dire la verità meglio, perchè così non mi viene voglia di andare al mare.
Sto facendo delle ricognizioni sulla bibliografia da trovare per i miei capitoli, ho comprato:
Barabàsi Albert Làslò, Link. La scienza delle reti, Einaudi,2004.
Berners Lee Tim, Larchitettura del nuovo Web. Dall'inventore della rete il progetto di una comunicazione democratica, interattiva e intercreativa,Feltrinelli,2001.
Maistrello Sergio, La parte abitata della rete,Tecniche Nuove ,2007.
Ranieri Maria, E-LEARNING: modelli e strategie didattiche,Edizioni Erickson,2005.
Trentin Guglielmo, Apprendimento in rete e condivisione delle conoscenze. Ruolo , dinamiche e tecnologie delle comunità professionali online,Franco Angeli,2006.




venerdì 27 aprile 2007

sovraccarico cognitivo?

Questa sera ho intitolato il mio post sovraccarico cognitivo perchè ho pensato che non potrebbe il blog con scrittura, lettura ed immagini essere un sovraccarico cognitivo? Mayer sostiene che se le parole sono unite alle immagini o le animazioni sono accompagante da narrazioni audio, allora si ha un buon rapporto tra comunicazione multimediale e apprendimento perchè l'una è la prosecuzione dell'altra. Per sovraccarico cognitivo lui intende l'eccessivo uso di un solo canale( visivo o uditivo): presentare un testo scritto insieme ad una animazione complica l'integrazione delle informazioni perchè il canale visivo viene sovraccaricato e non può più gestire le sorgenti visive. Questo viene superato se si coinvolgono entrambe i canali in egual misura , uno uditivo ed uno visivo. Mi chiedo se il blog a volte non potrebbe cadere in questo errore, perchè è ricco di informazioni visive. Mi sono accorta che quando ho aperto il sito Ludus Litterarius ed ho ascoltato la sua musica , sono rimasta più tempo nel blog, ma questo tipo di musica non ha un collegamento con le parole, nonostante tutto distende la mente.
Clark e Mayer sostengono che affinche non ci sia sovraccarico cognitivo per il canale visivo, bisogna utilizzare :
  • grafici e testi significativi che siano brevi,
  • utilizzare uno stile conversazionale,
  • avvalersi di coach virtuali per dare suggerimenti.
Allora detto questo anche se la maggior parte dei blog sono con un unico canale visivo non c'è sovraccarico cognitivo perchè come si vede rispettano proprio i tre punti detti sopra. In effetti il blog è il modo migliore per imparare divertendosi.

giovedì 26 aprile 2007

Vacanze baresi

Si dico bene, proprio vacanze baresi;oggi ho trascorso tutto il giorno in ateneo per discutere della tesi. La cosa buffa è che proprio quando dovrei farmi venire le idee obligatoriamente ,non mi vengono!
Approfitto per ricordare delle cose:
1) il "capitolo" non deve essere in corsivo e deve essere centrato;
2) Titolo del capitolo sotto al "capitolo": es
CAPITOLO 1
DEFINIZIONE DI BLOG
3) Dare 3 spazi
4) scrivere 1. e primo paragrafo
5)rientrare di mezzo centimetro attraverso gli indicatori a forma di triangolo in alto nella barra;
6)non scrivere citazioni di citazioni; è preferibile ricercarle alle fonti,
7)quando si cita una fonte se sono più di tre righi aprire virgolette, scrivere con grandezza 10 , rientrare con 1 tab;
8) è preferibile fare solo citazioni significative;
9)le note: scrivere nome dell'autore,cognome, titolo del testo in corsivo, editore, città, anno, p. n.
10) se si scrive una nota riferita al sito internet: autore, titolo sempre in corsivo,in(=url) sito, giorno mese e anno di aggiornamento;
11) è preferibile avere più paragrafi che devono essere almeno lunghi due pagine, i sottoparagrafi anche brevi;
12) quando si elenca qualcosa è meglio farlo numerato perchè più diretto e ha un impatto immediato;
13) ricorda che quando scrivi un paragrafo cerca di essere coerente, non cambiando discorso;
14) per ogni figura che deve occupare metà pagina scrivere fig. 1 titolo, fonte(con grandezza 10)
15) quando scrivi anche una lista di notizie prese dalla fonte direttamente devi comportarti come una lunga citazione, quindi rientra e rimpicciolisci,
16) dimenticavo le note vicino alle parole scrivile sempre prima di incominciare la citazione;
17) quando si citano due autori, non inserire l'uno subito dopo l'altro ma fai un confronto tra i due come Anne Davis e Scott Leslie;
18) Imma abbi cura della tua tesi!
19) COSA FONDAMENTALE :ricordati di inserire lo schema di Scott Leslie sopra al paragrafo con una linea.
20) ricordati che lo schema di Scott Leslie verrà in una pagina grande apribile come un cartoncino per gli auguri; deve riportare:
  • i contorni grigi,
  • le parole più scure
  • lo sfondo colorato

BUON LAVORO!!!

mercoledì 25 aprile 2007

Aspetti critici della stesura della mia tesi

Vorrei scrivere sul mio blog alcuni aspetti critici della mia tesi per essere più precisa dei miei due capitoli. Nel primo capitolo esploro il blog. Leggendolo più volte mi rendo conto che è superficiale in alcuni punti. Ho dato degli input interessanti ma non li ho approfonditi ulteriormente.
Mi sono poi dilungata troppo in alcuni paragrafi invece di suddividerli ulteriormente. Il lavoro così è più organico e completo. Terza cosa devo continuare a introdurre altri argomenti che mi sono sfuggiti. Da qui si può osservare come abbia fatto un lavoro con molti difetti anche se mi sono così impegnata dalla mattina fino alla sera di continuo che mi sento stremata, ma nonostante tutto sono contenta perchè sta nascendo una tesi che mi piace. Ho trascurato nel vero senso della parola tutta la vita che mi circonda. Bè , alla fine sarò soddisfatta , ne sono convinta! Questa prima scrittura mi ha reso l'idea di come devo migliorare la tesi.
Questa tesi è veramente una autobiografia formativa; sta nascendo a poco a poco; l'ho cercata e la sto creando, giorno dopo giorno, non importa che stia rinunciando a qualcosa, l'importante è fare qualcosa per sentirsi gratificati.
Secondo me il fatto di aver compreso i punti critici della mia tesi è un buon punto perchè mi sprona a fare sempre meglio. All'inizio avevo timore di non essere in grado di farcela, ora sono a metà strada e sto cercando di mettercela tutta per creare un buon lavoro, mano a mano sto facendo sempre più mio l'argomento e questo fatto mi porta a voler conoscere sempre più , perchè fondamentalmente sono sempre stata una persona incontentabile.Pochi giorni fa mi sono chiesta se questo è un bene o è solo deleterio per la mia persona e mio marito mi ha fatto ricordare che chi si accontenta gode,è vero, ma chi vuol sempre il meglio non può avere che giovamento, chi non si accontenta va avanti, guarda avanti ...........chi si ferma è perduto (sono in vena di frasi fatte!) . Sono vere queste cose! Sto proprio sperimentando una autobiografia formativa: ma allora il blog è un setting formativo!!! Tutto quello che scrivo sulla mia tesi sono perfettamente vere, lo dice(e lo hanno detto prima di me tante persone!)una persona che lo sta sperimentando!

martedì 24 aprile 2007

preparazione di due capitoli della tesi

In questi ultimi giorni sto riguardando i primi due capitoli della tesi e la sto stampando, mi occupa tutto il giorno e non riesco ad aggiornare il blog, perchè gli aggiornamenti necessitano necessariamente di viaggi in rete.
Spero tanto che questi due capitoli vadano bene, non pretendo di aver fatto tutto e bene ma almeno di aver scritto qualcosa di coinvolgente e bello da leggere.
Questi sono i miei primi pensieri di laurenda.

domenica 22 aprile 2007

Comunità di apprendimento

Un blog di classe sviluppa una comunità di apprendimento. Ci sono tanti autori che parlano di comunità di apprendimento ma a me il termine comunità mi fa pensare alla distinzione di Tonnies fra comunità e società oppure a quella di Durkheim tra solidarietà meccanica( comunità) e solidarietà organica(società). Entrambi gli autori sostengono una netta differenza tra comunità e società: si tratta della differenza tra le relazioni, la prima di tipo familiari basate sul reciproco rispetto, le credenze diventano la base di una forte organizzazione sociale; cioè si riferisce ad un modo di sentire comune e reciproco che tiene insieme gli uomini come membri di un tutto. Essa è una condizione psicologicamente confortante e di grande sostegno per gli uomini. Nella società invece ci sono legami contrattuali , ossia legami che sussistono solo se esiste un contratto, quindi sono freddi e distaccati, nessuno fa qualcosa per l'altro senza avere una prestazione o una donazione.
Durkheim invece distingue la solidarietà meccanica in cui i membri di una popolazione elaborano un insieme di credenze , valori e orientamenti condivisi da tutti, come la comunità di Tonnies. La personalità qui è ciò che contraddistingue una persona dall'altra, è una comunità molto omogenea che si basa sulla omogeneità degli individui. La solidarietà organica è la società con una divisione del lavoro molto sviluppata, tutte le persone dipendono dalle altre le cui attività sono collegate con le proprie. Esiste una certa individualità e differenziazione sociale.
Durkheim individua nella divisione del lavoro alla base della solidarietà sociale. L'autore sosteneva che l'aumento della divisione del lavoro genera eterogeneità e frammentarietà nelle relazioni degli individui. Quindi un eccesso di divisione del lavoro non può che essere negativo.
A me società rimanda al concetto di nomadismo: un nomadismo interiore che ci faccia attraversare universi di problemi , mondi vissuti e paesaggi di senso. Un nomadismo che è spazio invisibile delle conoscenze, dei saperi, delle potenzialità di pensiero in seno alle quali si dischiudono le qualità dell'essere. Siamo nomadi nel senso di un divenire umano che ci attraversa e che noi stessi costruiamo.

sabato 21 aprile 2007

Il Blog per l'apprendimento

L'insegnamento che si avvale del blog mette in correlazione i concetti con il significato contestualizzato: gli usi del blog in educazione possono essere i seguenti:
Blog di gruppo: nato come incontro dei bloggers all'interno di ambienti virtuali di apprendimento.
Scrittura pubblica: blog come mezzo per pubblicare la scrittura degli studenti. Ciò fa sviluppare un'ottima abilità nella scrittura.
Giornale e diario dove annotare esperienze di apprendimento: gli studenti mantengono un blog per registrare ed annotare le loro esperienze quotidiane; ciò favorisce il pensiero creativo.
Pubblicazione di opinioni personali: blog usato come diario per annotare le proprie riflessioni ed opinioni per mezzo di post aperti ai commenti dei bloggers.
Blog accademici: questi tipi di blog permettono di interagire con diverse persone in maniera informale.
Giornale di ricerca: blog utilizzati per pubblicare articoli scientifici in maniera informale per discutere sulle ricerche prima di pubblicarle formalmente in ambiti accademici.
Un giornale per apprendere: blog come mezzo per commentare , discutere, condividere conoscenza.
Tutto ciò produce apprendimento attraverso la ricchezza delle esperienze condivise.
Le fasi di costruzione di un blog in ambito formativo :
Istituzione, introspezione, monologo riflessivo, dialogo riflessivo, artefatti di conoscenza
La fase di istituzione consiste nel incoraggiare gli studenti a partecipare al blog nel quale sono previsti questionari strutturati che fungono da guida nel processo di scrittura;
introspezione consiste nel passggio dalla fase del questionario strutturato alla fase della descrizione di eventi di apprendimento;
monologo riflessivo consistente nell rilettere sulle proprie esperienze con valutazioni più profonde;
dialogo riflessivo consistente nell'intergire insieme agli altri ragazzi riflettendo sulle proprie esperienze di apprendimento;
infine artefatti di conoscenza , il blog consente di creare conoscenza attraverso la generazione di scrittura che è il mezzo fondamentale per condividere conoscenza. Ma lo studente diventa anche lettore oltre che scrittore.
Interessante link: http://knoledgetree.flexiblelearning.net.au/edition04/pdf/Blogging_to_Learn.pdf

venerdì 20 aprile 2007

Blog : diario come attrezzo introspettivo di ricerca

Una ricerca di Renata Suzuki studia il blog sottoforma di diario on line che può essere utilizzato come un attrezzo introspettivo di ricerca dell'insegnante.
Il blog aggiunge un elemento dinamico ed interattivo all'interno dell'aula, aumenta il processo motivazionale servendo a co-costruire la ricerca qualitativa.
Paragonato ad un diario tradizionale ha in più delle potenzialità che vengono espresse nella facilità comunicazionale con altri colleghi sviluppando una maggiore motivazione di conseguenza maggiore coinvolgimento di ognuno all'interno della ricerca.
Il blog ha delle caratteristiche che dimostrano come sia adatto al suo uso in ricerca
1) l'ambiente personale facilita il metodo di ricerca;
2) la caratteristica di pubblicazione istantanea serve da requisito preliminare all'accesso di conoscenza universale;
3) il blog di collaborazione comunicativo caratterizza il collegamento tra l'insegnante e la Comunità globale degli educatori.
L'ambiente personale facilita il metodo di ricerca perchè facilita la ricerca dell'insegnante in aula; gli strumenti più efficaci di ricerca sono probabilmente quelli in cui l'insegnante da osservatore diventa coinvolto nella progettazione dello strumento.
Il diario blog dell'insegnante non è invasivo e risulta l'attrezzo ideale per verificare i test; inoltre sono facili da maneggiare ed è gratuito; unisce il divertimento e la personalità con la ricerca; incita l'insegnante e ritenersi libero di esplorare e scoprire nuove idee.
La caratteristica di pubblicazione istantanea serve da requisito preliminare all'accesso di conoscenza universale: la pubblicazione è una funzione significativa nell'uso del blog rispetto alla ricerca tradizionale. Il blog infatti è proprio un mezzo ideale per la ricerca perchè consente di registrare dati in modo sistematico, ordinato, replicabile ed è aperto per ulteriori commenti.
Il blog di collaborazione comunicativo caratterizza il collegamento tra l'insegnante ed una Comunità globale degli educatori perchè il blog collega l'insegnante ad una Comunità virtuale mediante osservazioni su scala globale. Possiamo pensare all' Educational Blogger Network che unisce ricerche di ricercatori ed insegnanti di tecnologie educative che si cimentano nello studio degli strumenti come il blog nella formazione; oppure come il blog didattici..... appassionatamente che connette insegnanti italiani nello studio del blog nella scuola. Un blog di collaborazione favorisce un certo tipo di discussione che approfondisce i pensieri e gli studi di ognuno , di raggiungere una rete globale che da supporto alla conoscenza professionale.
Link: http://66.249.93.104/translate_c?hl=it&u=http://www.cc.kyoto-su.ac.jp/information/te

giovedì 19 aprile 2007

Scrittura della tesi

Sto prendendomi una pausa dalla scrittura della tesi. Ho così tanto ancora da scrivere che mi sento sommersa di idee ma non riesco bene ad organizzarle, scrivo buttando giù tutto quello che mi passa per la testa e in una seconda fase quando andrò a rileggere avrò forse le idee più chiare. Vorrei tanto conoscere i siti dei blog didattici attuali e vorrei anche creare una connessione con gli insegnanti dei blog per sapere cosa pensano del blog in aula ma soprattutto quali sono state le evoluzioni del loro blog didattico. Magari mi risponde qualcuno!!!
Da quando ricevo i commenti sul mio blog non posso fare a meno di continuare a desiderarli. Ha ragione Stephen Downes quando dice che i commenti sono più importanti del post. Infatti il solo pensiero di avere delle idee, di relazionarmi a chiunque sulla bae dello stesso argomento , mi stimola tantissimo .
Che bello avere un blog!! Lascio commenti anche a blog che non hanno nulla a che vedere con il mio argomento: il bello è comunicare senza limiti imposti!

martedì 17 aprile 2007

Blog paradigma di formazione

Oggi stavo riflettendo sul termine paradigma. Questo termine deriva dal greco paradeigma e significa modello, progetto, esempio. Platone lo usava in entrambe le accezioni, sia come modello che come esempio. Le idee sono modelli di paragone assoluto conoscendo i quali è possibile decidere se qualcosa sia o non sia conforme ad esse. Il blog non è un modello di paragone assoluto come le idee platoniche ma è un progetto di formazione personale. Infatti proprio l'autoriflessività tipica del blog lo fa essere un progetto di vita. Un auto-riflessività come autopoiesi; un racconto introspettivo in cui si fa strada il tentativo di far assurgere al piano della razionalità e della coscienza le proprie volizioni, intenzioni, propositi; luogo nel quale il proprio Io in quel momento diventa l'io-tessitore che collega e intreccia, che costruisce e lega, che annoda e snoda quell'intreccio che si forma nell'esperienze della nostra vita: è un osservarsi imparando a prendere le distanze da se stessi cioè dividersi senza perdersi, è una conversazione con se stessi, un familiarizzare con il proprio vissuto. Tutto ciò permette di scoprirsi unici ( identità) ma anche molteplici ( identità plurima); è la scoperta di essere un sè attraverso la molteplicità di pensieri e di esperienze. Per questo ci si stima nello scoprire la ricchezza dimenticata. Ecco il motivo per cui si impara apprendendo da se stessi. Scrivere nel blog è un esempio di tutto ciò! ........
Blog paradigma di vita!