giovedì 31 maggio 2007

La Lanterna

Ho cambiato il template del mio blog per questioni tecniche, in quanto sulla stampa della tesi viene troppo scura l'immagine e le parole non si leggono. Questo templet mi piace tanto perchè è raffigurata una lanterna; oltre al fatto che le lanterne mi piacciono in sè per sè, il mio blog da l'idea di una lanterna, una guida per chi voglia capire il mondo esterno ed interno dei blogger.

La socializzazione

Sto facendo un pausa dallo studio. Mentre studiavo psicologia ho pensato a cosa potrei trarre da questo argomento per la tesi. In realtà non sono poche le cose da cui trarre spunto , ad esempio oggi ho studiato la socializzazione ; le sue componenti sono:
1) acculturazione;
2) decentrazione;
3) collaborazione;
La socializzazione intesa come acculturazione , vuol significare ,l'apprendimento da parte del soggetto di norme, valori, regole socialmente condivise. Lo scrivere e la lettura sono forme di acculturazione; anche il conoscere le discipline come la storia, la geografia, le scienze aiutano lo studente non solo ad ampliare le proprie conoscenze, ma anche a sviluppare i propri i processi valutativi ,che portano a comprendere ,determinati eventi nel loro svolgersi, determinati processi sperimentali nel loro avvenire , a prendere coscienza del cambiamento dell'ambiente fisico.
La socializzazione come decentramento mette in risalto,come capire la società mostra come sono possibili modi di vivere e di considerare la realtà in modo diverso dagli altri .Da questa prospettiva ne deriva il vantaggio delle discussioni di gruppo che ampliano ulteriormente lo spazio di sviluppo di tale regione. Lo studente non solo impara a collaborare insieme agli altri , ma amplia l'area di sviluppo prossimale di cui parla Vigoskji. Per area di sviluppo prossimale si intende il processo mediante il quale l'individuo ,se aiutato riesce a risolvere problemi più difficili. Questo è stato dimostrato da una ricerca di Doise (un allievo di Piaget):
egli pose uno stesso problema ad uno studente mentre l'altro ascoltava , poi venne posto anche all'altro; si notò che lo studente con un livello mentale inferiore venne influenzato dalla risposta data dallo studente con livello mentale superiore ma vicino , invece non risultò affatto influenzato da quello con livello mentale superiore e lontano.
Ciò dimostra non solo la teoria di Vigoskji , ma anche i meccanismi della discussione di gruppo che possono favorire l'avanzamento del gruppo nella elaborazione del problema. Uno studente attraverso la discussione di gruppo arriva con il mutuo-aiuto a risolvere problemi più difficili. Ciò non è argomento scoperto recentemente, perchè già Socrate ,a suo tempo ,parlò di maieutica di gruppo intendendo proprio discussioni in gruppo , scoprendo le enormi potenzialità di questo metodo per l'apprendimento.
Non a caso mentre studiavo, pensavo al blog come strumento collaborativo in classe ed ai suoi effetti psicologici vantagiosi.

martedì 29 maggio 2007

Il blog socializzante

Socializzazione è un processo di interazione tra il soggetto e l'altro da sè inteso questo come persona, situazione e ambienti di appartenenza. Il processo di socializzazione può anche essere acculturazione , cioè come appropriazione da parte del singolo di modelli, sistemi, messaggi provenienti da una certa cultura . Il ruolo del soggetto in tale processo è centrale ma anche l'ambiente acquista importanza , e l'aspetto conflittuale , inteso come uno dei possibili aspetti dell'interazione e come elemento qualificante e rappresentativo dei rapporti tra nuove e vecchie generazioni, diviene imprescindibile dal contesto sociale. La reciprocità diventa parte costitutiva dell'azione del blog. Ciò che agli educatori e pedagogisti preme è riuscire a distinguere una socializzazione che costruisce, da una che danneggia. La socializzazione concorre a formare un processo di coscientizzazione , di aumento di consapevolezza e apertura affettiva , di coerenza morale . In questa prospettiva l'educazione deve tracciare itinerari di progresso individuale e sociale , dare elementi di crescita qualitativa per l'individuo e il gruppo.
Parlo di questo argomento perchè il blog è un mezzo di socializzazione , diventa mezzo che sperimenta positivamente una concezione unificatrice della vita.

lunedì 28 maggio 2007

Il blog psicologico

Il blog sviluppa l' intelligenza . Cos' è un atto di intelligenza? Una ristrutturazione del campo cognitivo messa in opera da una situazione problematica.
Il blog a scuola aiuta lo studente ad affrontare in modo critico i problemi che gli si pongono normalmente. Un insegnante con il blog mette in pratica situazioni problemiche da far risolvere allo studente per aiutare l'alunno a guardare la realtà con occhio critico, infatti ci sono due fattori ostacolanti che rendono difficile la risoluzione creativa di un problema:
1) fissità funzionale
2) implicazioni parassite.
La fissità funzionale consiste nella tendenza a fissare gli oggetti alla loro funzione abituale cosa che rende più difficile scoprire la loro utilizzabilità per funzioni diverse.
Le implicazioni parassite implicano la tendenza di alcuni termini verbali ad indirizzare la ricerca in certe direzioni impedendo di vederne altre; nell'affiorare di alcune idee circa l'oggetto che tale parola induce mentre altre parole sono parassite perchè si introducono indebitamente nella rappresentazione mentale dell'oggetto.
Quindi la funzione formativa del blog va oltre il semplice comunicare perchè sviluppa proprio il collegamento tra linguaggio e pensiero , avendo funzione psicologica. Ciò è oltretutto sviluppato dal desiderio dello studente di eliminare lo stato di isolamento di un evento e di coglierlo collegato agli altri . Così lui impara a dare spiegazioni a tutto ciò che vive , che da semplici diventano sempre più complessi , diventando così un attivissimo elaboratore di informazioni.
Il blog non solo aiuta ad elaborare razionalmente i dati , sviluppa anche elaborazioni fantastiche in modo tale che lo studente possa diventare così creativo , favorendo l'irrompere del nuovo e del diverso e sviluppando in questo modo il pensiero terziario: al momento creativo segue il momento della riflessione il quale offre stimoli per un nuovo momento creativo. Il rivedere ed il rileggere ciò che si è fatto il giorno prima, significa sviluppare giudizi di coerenza . La scuola dovrebbe così infondere una certa compresenza della fantasia con la razionalità.
Infine il blog sviluppa oltre che la comunicazione anche un certo linguaggio di analisi , sintesi, espressività ed evocatività . Queste funzioni linguistiche aiutano di gran lunga lo studente perchè aiuta a vedere gli eventi in modo meno sincretico, aiuta ad osservare gli eventi in maniera totale ed organico, aiuta a scaricare le tensioni accumulate dentro sè e a manifestarle, infine ad evocare, ricordando un evento prendendo coscienza maggiormente delle azioni e feedback.

sabato 26 maggio 2007

L'architettura connettiva

Ieri sono tornata a casa; avrei voluto scrivere sul mio blog ma non ci sono riuscita. Ero molto ansiosa del fatto che devo studiare psicologia dello sviluppo e sono preoccupata per tante cose.
Sto leggendo L'architettura dell'intelligenza di Derrick de Kerckhove . Mi piace pensare ad un mondo fenomenico formato da comunità interconnesse in cui si stabilisce un rapporto tra mondo virtuale e mondo della rete. In rete ognuno fa qualcosa per l'altro; i blogger cercano di connettersi l'uno all'altro formando un 'area di intelligenze connettive: quell'architettura dell'intelligenza che relaziona i tre mondi nel quale viviamo : mente, mondo e network.
Ognuno si costruisce un mondo fenomenico a partire dal mondo oggettuale esterno , interiorizzandolo. In realtà il mondo interiore dovrebbe rispecchiare quello esteriore , ma non sempre accade. Il bisogno di rappresentare il mondo esterno nasce perchè si vuol comprendere ciò in cui è coinvolto il corpo , ogni volta che leggiamo qualcosa dobbiamo immaginare il significato delle parole. Quindi è l'immaginazione che sviluppiamo, quando dobbiamo rappresentare la realtà. La prima tappa verso l'immaginazione è l'osservare attraverso gli occhi; De Kerckhove dice che questo spazio mentale è un'immagine spechiata dello spazio fisico esterno. Noi riusciamo ad intessere legami tra il mondo interno ed il mondo esterno ed ora tutto ciò viene migliorato con le nuove tecnologie . Tra noi e le menti altrui si stabiscono delle connessioni in modo versatile ed aperto. Per questo il cyberspazio diventa un altro luogo della nostra coscienza.
Il blog è una finestra sul modo, ha la potenzialità di connettere le menti private nel mondo. Attraverso il blog non solo possiamo interagire ma possiamo occupare e vivere nello spazio . La vivibiltà è un proiettare la nostra presenza nella rete ,ed un collegarsi invisibilmente ad uno spazio che non riusciamo a percepiamo de tutto nella sua globalità. Si potrebbe relazionare il mondo della rete al mondo mentale: nella rete come nella mente c'è memoria, c'è la possibilità di elaborare informazioni, fare ricerca ed entrambi sono dotati di intelligenza.
Questo dimostra come le nuove tecnologie sono parti del nostro essere umani nel nostro tempo.

lunedì 21 maggio 2007

un blog senza link

Il mio blog in quest'ultimo periodo non ha link perchè sto scrivendo la tesi e non riesco a navigare; in realtà i libri da cui sto attingendo mi piacciono maggiormente perchè sono ordinati, mi piace invece navigare tra i miei conoscenti di rete, tipo Giuseppe Granieri, Tombolini ( a cui deve mandare ancora una ricetta per un concorso BarCamp a cui voglio partecipare), Sergio Maistrello, Antonio Sofi, occhi sul blog, il blog dell'insegnante di Maria Teresa Bianchi, oppure cerco anche di entrare in ScriptaWeb dove sono esposti risultati dei Convegni del CKBG ma non ci riesco.
Il mio blog è come un diario virtuale dove annotare non solo ciò che leggo sui libri, ma anche come luogo del riflettere. Mi dispiace tantissimo per il fatto che non sto mettendoci i link e vedo che senza link un blog è senza anima. Si , lo credo fortemente, è come se rimanesse da solo come un' isola sperduta in mezzo ad un mare costellato di arcipelaghi di altri blog che si fermano a chiacchierare tra loro. Mi mancano i commenti , mi piace tantissimo riceverli, mi riempiono di gioia perchè è come se il mio messaggio sia arrivato da qualche parte e abbia destato attenzione. E' bello ricevere gli stimoli per fare sempre meglio. Non voglio che il mio blog si assopisca come sta facendo ultimamente ma conto di riprendere le mie navigazioni non appena finisco almeno di scrivere questa tesi, sembra che la scrittura della tesi non abbia mai una fine. Sarà!

domenica 20 maggio 2007

Teoria del posizionamento

La teoria del posizionamento sostiene che il Sè di ognuno occupa determinate posizioni a seconda del contesto e delle relazioni. Si parla di un Sè decentrato e spazializzato perchè costituito da un Io che cambia identità a seconda della propria posizione . Le posizioni sono chiamate anche voci perchè dialogano tra loro e si aggregano. Una persona infatti può identificarsi in diverse posizioni a seconda del contesto e delle relazioni, infatti un narratore a seconda di cosa scrive e dei momenti può essere un narratore, un personaggio della sua descrizione oppure può essere un ascoltatore . In quest'ultimo caso si pone al di fuori di sè per osservare se stesso e per riflettere su se stesso. Hermans ha elaborato questa teoria ulteriormente sostenendo che il Sè dialogico può occupare posizioni interne al soggetto o esterne. Le posizioni interne sono costituite da ciò che l'individuo sente di essere in reazione al contesto e alle relazioni interpersonali come l'Io studente, l'Io moglie ecc. I posizionamenti esterni sono i rispettivi in relazione al mondo esterno come il mio insegnante o mio marito, ecc.
Le due teorie del Sè dialogico e del posizionamento ben si adattano al blog perchè il blog non è solo luogo di costruzione di conoscenza ma anche luogo di costruzione di identità. Le due teorie spiegano come si costruisce l'identità in un contesto comunicativo mediato dal computer. Le disquisizioni incentrate sulla genesi delle identità misero l'accento sulle identità come risultanti di fattori innati. Successivamente si discusse se l'identità o personalità fossero anche il risultato del contesto nel quale l'individuo era immerso e si concluse che la personalità era fortemente influenzata dall'ambiente sociale di ogni individuo. Ora si intende per identità il Sè dell'individuo che si costruisce in contesti dialogici, mediante i diversi posizionamenti che il Sè di volta in volta occupa. Per questo si parla di identità dialogiche, cioè identità che si costruiscono attraverso i diversi dialoghi del soggetto a seconda del contesto e delle relazioni.
Leggendo alcuni post di blog diaristici si nota come secondo i blogger , ognuno esprime se stesso narrandosi perchè ci si maschera solo a se stessi. I blog sono diversi dalle chat o simili, perchè un blogger tende sempre a descrivere se stesso e le sue esperienze. Con questo descrive la proria identità. Nelle chat invece ci si può immedesimare in un'altra identità a seconda delle relazioni che si stabiliscono: una persona può dire di essere qualcun'altro , essere un altro ancora in un'altra chat e così via. Nel blog invece l'autore può solo occupare posizioni differenti a seconda del contesto, ma la propria identità è sempre conservata: ad esempio può essere narratore o spettatore se riflette su se stesso. Il fatto cruciale è che nei blog diaristici ognuno tende a conservare la stessa persona perchè l'atto del narrare è la tessitura della propria vita, ossia il dare un senso alla propria vita, alle proprie azioni. Quindi ognuno è ciò che scrive per capire meglio se stessi.

sabato 19 maggio 2007

Il Sè dialogico

L'idea di identità si definisce con il continuo dialogo con se stessi e con gli altri. L'Io si definisce nei suoi continui posizionamenti e riposizionamenti all'interno dell'interazione; ciò significa che l'Io può muoversi da una certa posizione ad un'altra all'interno di un contesto e con il passare del tempo. L'Io fluttua tra una posizione ed un'altra a causa della relazione dialogica tra il dialogo interiore e il dialogo verso l'esterno . Ciascuna posizione è dotata di una voce e proprio queste voci interagiscono fra di loro . Ogni voce esprime i propri pensieri, esplicitando ogni Sè . La particolarità è che le storie ,come sappiamo hanno un narratore ed un ascoltatore , implicano due posizioni spaziali che possono situarsi nel Sè della stessa persona o di persone diverse. Il narratore annota , registra , rilegge e riflette diventando ascoltatore di se stesso . Ogni persona quindi può assumere diverse posizioni a seconda dei contesti.
All'interno della teoria del posizionamento Hermans considera le posizioni in perenne dialogo tra loro mediante delle voci. Il Sè si forma appatto che le voci dialoghino sempre anche tra voci esterne al soggetto. Con questa teoria si spiega anche la formazione delle identità che si formano in base al contesto.
Insomma in poche parole la teoria del Sè dialogico ci vuol dimostrare come il Sè si forma attraverso i dialoghi interni ed esterni del soggetto e sono influenzati dal contesto socio-culturale nel quale è immerso. Il Sè definisce l 'identità di ognuno , e questa identità è come un viaggio perchè cambia a seconda delle posizioni assunte dai diversi autori. Questa teoria si presta molto bene allo studio del blog, in esso la formazione di identità si basa sulla relazione tra differenti Sè che provvengono dalle differenti voci, nella narrazione i differenti Sè dialogano tra loro, si relazionano e contribuiscono a formare le identità sociali dei singoli.

giovedì 17 maggio 2007

perchè i blogger scrivono in rete

Sto analizzando il motivo per cui si scrive in rete. Si scrive per esporsi allo sguardo dell'altro. Altro concepito sia come atre persone , in quanto caratteristica del blog è proprio la condivisione dei vissuti con i pensieri di altre persone; ma anche sè come Altro, nel momento in cui si scrive e ci si ri-legge ,si diventa in quel momento un'altra persona che sta riflettendo su quella scrittura ( che è la propria). E' un concetto veramente molto bello ,perchè io divento non- io!
I blogger scrivono anche perchè sono fondamentalmente narcisisti; i narcisisti non sono contrariamente a quello che si pensa coloro che rimirano le proprie costruzioni, ma sono coloro che hanno bisogno del confronto positivo per affermare se stessi. Ecco il ruolo fondamentale dello spettatore tipico della dimensione relazionale del blog: questa componente estesica fa dello spettatore la parte fondamentale della dimensione comunicativa.
Bettetini scrive: " è solo lo spettatore che ha coscienza delle forme con le quali entra in contatto e dei loro effetti sulla sua mente e sul suo corpo".
E' lo spettatore che mediante i suoi commenti fa spostare l'attenzione e le riflessioni su altro. Lo spettatore partecipa così alla reale costruzione di senso del blog ; l'interattività è ciò che definisce la scrittura narrativa in rete.

mercoledì 16 maggio 2007

Scrivere in rete

Il blog è una scrittura in rete; è una scrittura autoriflessiva, narrativa che nasce da un bisogno di comunicare , da un bisogno di scrivere , che trascina il desiderio di essere letti. Il blog come diario virtuale si dispiega tra lo scrivere a sè ,per trarre la trama dei propri eventi, pensieri, alla scrittura per gli altri. E' il desiderio di comprensione ulteriore del proprio vissuto con gli occhi degli altri. E' come se si materializzasse il pensiero tramite la scrittura. Il pensare corrisponde alla voce della mente , attraverso il quale ci domandiamo sul sè interiore: chi siamo e cosa siamo.
La nostra identità si muove di moto dinamico tra il sociale ed il culturale , tra il privato ed il publico, tra la soggettività e la molteplicità.
Il diario virtuale si pone come memorizzazione dei propri vissuti, attraverso la pubblicazione dei nostri pensieri noi conserviamo nel server le nostre esperienze che poi diventeranno ricordi, come se aprissimo un albun fotografico e guardassimo le foto , dapprima ci ricorderemmo dei nostri pensieri in quel momento, ci verrebbero in mente i momenti trascorsi. Il blog cerca con il suo stile narrativo autobiografico ,di ricapitolare i nostri eventi. Personalmente attraverso il blog rifletto ulteriormente il mio elaborato giornaliero. Non credo che quando finirò la tesi smetterò di scrivere sul mio blog ; è una sensazione bellissima scrivere sapendo che qualcuno può leggerti.
Io non cerco di evitare di scrivere alcune cose come sostengono altri, scrivo tutto ciò che penso senza alcun limite anche se sò che qualcuno mi legge.
" solo la scrittura consente di tornare a contemplare, rileggendoli, i propri pensieri e le proprie storie, subito dopo averli fissati in parole o a distanza di moltissimi anni. E' dunque soprattutto nelle scritture del sè che il raccontarsi diventa farsi altro per potersi in un futuro remoto rileggere e , auspicabilmente, ri-incontrarsi e ri-conoscersi in quelle parole e nelle storie che un tempo siamo stati " ( Guido Di Fraia, Blog-grafie)
Il blog mi piace perchè è la mia storia !

martedì 15 maggio 2007

Tecnopsicologia

Come dice Derrick De Keckhove il blog è una tecnopsicologia ad alta valenza identitaria : significa qualsiasi tecnologia che emuli, estenda o amplifichi il potere della nostra mente. Il blog è un'estensione tecnologica delle nostre facoltà psichiche. Il computer sposta l'elaborazione dell'informazione dall'interno dei nostri cervelli a schermi che si trovano davanti ai nostri occhi investendo così l'intero cervello ed i nostri sensi. Tutto ciò si traduce in una integrità organica .
In rete l'individuo non fa che espandere la propria soggettività da proprio spazio mentale neutro ad uno condiviso, Ricoeur distingue tra tra identità idem che è quella che rimane sempre identità a se stessa e non cambia con il tempo con l'identità ipse ciò che si mantiene nel tempo attraverso la propria mutabilità. L'identità ipse è quella che si ricrea continuamente in un processo costruttivo e ricostruttivo che si svolge nel tempo. A proposito di una identità narrativa che conserva sempre l'unicità e la irrepetibilità attraverso non solo l'atto metacognitivo ma anche attraverso la consapevolezza del senso dell'unicità della propria narrazione, come il mito delle tre Moire che filano la tela della vita, distribuiscono a ciascun uomo la propria sorte ed infine rappresentano l'esito finale di ogni esistenza. Con il blog la nostra esistenza non è composta solo di unico filamento ma di moltissime fibre. L'origine della molteplicità è il trascorrere del tempo e dello spazio.

domenica 13 maggio 2007

Siamo agli sgoccioli

La scrittura della tesi mi sta assorbendo tutto il giorno. Ciò è normale penso quando oramai si è agli sgoccioli. Sto scrivendo la tesi e sto dettando una parte al computer. Sono preoccupata perchè non so da dove mi verranno le altre idee per raggiungere le 120 pag. Magari mi sto soltanto disperando inutilmente perchè non serve scrivere tantissimo ma serve scrivere cose interessanti. Comunque devo visitare dei siti che ho letto sui libri che sto utilizzando.
I miei commenti sul mio operato non sono come al solito molto critici questa volta perchè sto facendo mio l'argomento e questo mi serve tantissimo per elaborare una tesi che sia unica ed originale. In realtà vorrei approfondire maggiormente l'argomento che riguarda la parte teorica della pedagogia costruttivistica quindi inserendo Bruner e Vygoskji; inoltre molti libri non sono ancora arrivati in libreria quindi approfondirò gli argomenti su Levy, De Kerckhove, in seguito. Vorrei inserire un mio commento sull'Ulisse semiotico e le sirene informatiche, perchè già come titolo mi sembra tanto interessante e sicuramente riesco a inventarmi qualche pensiero per la tesi.
Ma sono quasi all'arrivo! Spero con tutto il cuore che la tesi che sto facendo sia bella, interessante, piena di riferimenti, varia, piacevole. Insomma sto cercando di coniugare questi momenti. Riuscirò???

giovedì 10 maggio 2007

Il filtro

Ogni blogger scegliendo i contenuti mette nel suo sito quelli che lui considera più interessanti, in questa maniera mette in moto il fenomeno della reputazione connesso con il filtro. Umberto Eco sostiene che bisogna orientare gli utenti nella navigazione, gli utenti contemporaneamente devono avere fiuto perchè in rete solo una parte dell'informazione è di qualità. Bisogna sviluppare l'intelligenza degli utenti.
http://host.uniroma3.it/docenti/margottini/doc/eco_su_informazione.pdf
La questione del filtro si sposa bene con quella della reputazione che si sviluppa perchè il sito che ho sottolineato è interessante anche per la massa critica dei lettori, di conseguenza acquisto fiducia e il mio blog sarà letto maggiormente e linkato, così anche la regola secondo cui i ricchi diventano sempre più ricchi può non essere sempre vera.

Questa sera mi sento un po giù di morale. Sembra che la tesi non finisca mai, ci sto mettendo l'anima e vedo che i giorni passano troppo in fretta. Più scrivo , più non finisce! E' questo che mi preoccupa! Vado a dormire e sogno la tesi, gli argomenti; durante il giorno scrivo, esco per fare una passeggiata e realizzo che devo essere molto più veloce di come sto facendo. Vorrei tanto che il tempo si fermasse come per incanto, ma non mi trovo in una favola quindi forza e coraggio!

mercoledì 9 maggio 2007

La teoria dell'1%

Sul sito di Giuliana Guazzaroni ho trovato un post che fa riferimento al sito di Forrester
http://elearningtech.blogspot.com/2007/04/update-to-1-rule.html
http://www.blogs.zdnet.com/BTL/?p=4942 in cui si parla di una recente ricerca che mette in evidenza le tipologie dei blogger secondo la teoria dell'1%
il 90% legge soltanto
il 9% commenta
l'1%contribuisce attivamente ai contenuti.
La ricerca di Forrester sostiene che c'è:
il 52% che non partecipa ai media sociali,
il restante 48% si dividono in :
Creatori (pubblicano pagine web, hanno un blog)
critici (commentano blog, postano rating e reviews),
coloro che raccolgono (utilizzano RSS, tag,pagine web)
coloro che si uniscono ( utilizzano social networking)
spettatori (leggono i blog, guardano video, ascoltano podcast).

classificazione dei blog

Il mio blog è un blog di progetto ma anche narrativo, spazia dal narrare di me al narrare di altro. Non si può tanto classificarlo in blog come diario introspettivo perchè non parlo di me esclusivamente ed anzi non è propriamente introspettivo. Assomiglia ad un taccuino ma è un pò di più, è tra un diario ed un progetto. Organizzo e pubblico i miei pensieri. Insomma non si può definire il blog in modo univoco perchè assume forme differenti a seconda del post, anzi oserei dire che il singolo post si può definire nel suo evolversi. Derrick De Kerckhove sostiene che il blog è un fenomeno di difficile approccio perchè sempre in divenire, questo è dimostrato dal fatto che si è sviluppato in molteplici sfaccettature e pratiche d'uso che lo hanno reso estremamente duttile e plastico. Questo mi fa pensare proprio alla complessità della nostra realtà come dice ancora De Kerckhove il blog è la creatura più matura del web, è l'approdo naturale e nello stesso tempo complesso del nostro sistema, complessità che riflette il mondo senza confini come un mondo liquido ( Bauman); noi viviamo in un mondo in cui i confini tra la realtà e l'artificiale sono sfumati, anche i ruoli definiti che prima c'erano tra l'uomo e la donna sono sempre più quasi inesistenti. Insomma una realtà che sfuma , essendo sempre in continuo cambiamento. E' un cambiamento che fa partecipe l'uomo , rendendolo presumer, e quindi fruitore attivo e non più passivo delle risorse della società. Una società globale invece che diventa sempre più villaggio: il villaggio globale(McLuhan). E' incredibile come la distanza è sempre più vicinanza! in effetti i contrari sono all'ordine del giorno in questa realtà, come per esempio "il blog è tutto ed il contrario di tutto". insomma non ci si deve meravigliare se si è coinvolti in questo giro di parole basta solo entrare nel gioco!!
Sto leggendo dei libri bellissimi che mi illuminano, mi dischiudono la mente e il blog mi aiuta a buttar fuori i miei sentimenti intellettuali . E' vero, nel blog si intrecciano le vite intellettuali dei blogger, che non aspettano altro che relazionarsi tra di loro ; è come aver bisogno di un amico di penna, una penna digitale !!

lunedì 7 maggio 2007

topografia di internet

Gli studiosi di internet hanno sempre pensato che la mappa del web fosse costituta da alcuni nodi (gli hub) e dai collegamenti con altri nodi, ossia da tante stelle connesse fra di loro: struttura decentrata; ma recenti studi della Ibm, Altavista e Compaq noto come progetto Clever(1999) individuò internet come una mappa a farfalla , detta da Sergio Maistrello, o teoria del Papillon, secondo il quale internet avrebbe la conformazione di una farfalla costituita da 4 Continenti: il primo continente detto corpo centrale costituito dai siti maggiormente connessi e facilmente navigabile. Il Continente In costituito dai siti in entrata verso il corpo centrale ,ma non in direzione inversa. Il continente out costituito dai siti che escono dal corpo centrale e non possono ritornarci. Infine c'è il continente dei tentacoli e delle isole rappresentato da quei siti disconnessi e che diventerebbero isolati se non si conoscesse il loro indirizzo web. Questo dimostra come il web sia molto frammentato. All'interno di ogni continente ci sono delle comunità di interesse .
Il blog privo di riferimenti ad altri siti sarebbe isolato. In rete ,però, c'è la questione della competitività che Barabàsi la chiama fitness. Ogni nuovo nodo che entra nel sistema può diventare un connettore ed anche un hub. Questo accade quando il suo contenuto è competitivo rispetto a qualsiasi nodo in rete , nel senso che è molto interessante, l'editore scrive in modo tale da accattivare il lettore. Questo può accadere quando si hanno delle doti innate di scrittura. In questo caso non sempre può succedere che i ricchi diventano sempre più ricchi. Nel web anche un nuovo arrivato può acuistare tanti più link, e tanti altri ancora da avere la possibilità di distanziarsi dal suo gruppo e diventare un hub esso stesso.
Oggi ho trovato un articolo del Sole 24 Ore on line del 7 maggio 2007 intitolato: Blog, la tecnologia al servizio dei navigatori.
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=22.0.1163296500&chId=14
Un ambiente creato per i navigatori che interagiscono con la scrittura , creano community, si incontrano con esperti di arte , letteratura e tanto altro. Insomma un'articolo però che non esprime niente di nuovo sul mondo del blog che già conosciamo tranne che per aver avvisato i suoi lettori dell'uscita in libreria del libro Mondo Blog di La Pizia

domenica 6 maggio 2007

lo sviluppo delle connessioni parte seconda

Continuano le mie riflessioni per quanto riguarda questo interessante argomento. Mi piace molto affrontarlo perchè mi fa capire anche come vanno i rapporti tra le persone. Una persona che ha tante amicizie e conoscenze avrà più probabilità di avere rapporti; inoltre se spazia in diversi ambiti avrà più probabilità di intessere legami variegati e di aumentare le amicizie . La rete è una società virtuale , dove i collegamenti tra le persone sono come quelle che avvengono nella realtà, l'unica differenza consiste che in rete si possono conoscere persone che vivono in posti lontanissimi, e che non avremmo potuto conoscere nella realtà.
In rete bisogna distinguere gli hub dai connettori: i primi sono dei nodi che raccolgono un numero enorme di altri nodi e per mezzo loro riescono a collegare i nodi che fanno parte del sistema. Esempio di hub sono Yahoo.com o Amazon.com. I connettori invece sono gli individui che riescono ad assorbire un buon numero di link; li possiamo paragonare alle persone che nella vita quotidiana possiedono l'abilità di stringere moltissime amicizie e conoscenze.
L'analisi , in realtà vuole sottolineare come in rete gli hub o i connettori , racchiudono nella loro cerchia sempre nuovi nodi. Sappiamo che la rete cresce continuamente, se ricordiamo la prima pagina del web fu quella di Tim Berners-Lee. Ora nel web abbiamo circa miliardi di pagine web che vorrebbero essere lette. Secondo la teoria delle reti casuali tutti , in rete, hanno la stessa possibilità di essere linkati, ciò contrasta con la teoria della rete ad invarianza di scala secondo cui si ammette l'esistenza degli hub. Gli individui che aprono una pagina web per la prima volta fanno riferimento agli hub perchè secondo una logica reale i nuovi fanno riferimento agli anziani nodi per la loro estrema visibilità. Secondo il principio del collegamento preferenziale noi linkiamo la pagina web più connessa. I nuovi si accerchiano a quelli più conosciuti. E' un circolo vizioso sostiene Barabasi: " Devi essere conosciuto per ottenere una buona parte, ma devi ottenere delle buone parti per essere conosciuto".
Questo succedeva anche a me quando vendevo le attrezzature per i panifici. Coloro che vendevano di più erano sempre quelli che avevano anzianità di servizio e quindi vendevano di più; poi quanto più vendevano tanto più acquistavano prestigio, mentre io che ero nuova passavo in ultimo piano. Questo mi fa pensare ad una cosa: se ciò è vero e quindi i blog più linkati verranno sempre più linkati , avranno maggiore visibilità degli altri. I blog meno linkati verranno sempre più esclusi dal sistema , come si spiega la democrazia per questi blog che rimangono così al margine? Se lancio qualcosa nel web , spero che qualcuno la noti! ciò può succedere solo se ci fosse una scelta csuale dei link, ma invece non accade così, i link meno conosciuti si raccolgono intorno ai rari siti altamente connessi. Perchè emergono gli hub? Questo dilemma lo possiamo invece spiegare con il principio della crescita del web. Con l'arrivo di sempre nuovi nodi nella rete che continuano a scegliere i nodi più connessi, i nodi più vecchi continueranno ad avere sempre più link trasformandosi in hub e distanziandosi dal gruppo al quale appartenevano. Allora il collegamento preferenziale induce quindi il fenomeno del tipo" i ricchi diventano sempre più ricchi" perchè i nodi più connessi conquistano un numero crescente di link a spese dei nuovi arrivati.
"Allora come fanno gli ultimi arrivati a sopravvivere in un mondo dove solo i ricchi diventano sempre più ricchi?"
E' veramente un'analisi applicabile alla società moderna! Mi fa pensare ai giovani nel mondo del lavoro che fanno fatica ad inserirsi perchè l'Italia è una società anziana , e perchè le persone che ricoprono lavori prestigiosi sono sempre più una casta. Detto in questa maniera però la questione risulta abbastanza riduttiva; il problema si dovrebbe affrontare da tanti punti di vista.

sabato 5 maggio 2007

Lo sviluppo delle connessioni

Nel libro di Baràbasi , link. La scienza delle reti si fa una descrizione molto dettagliata ed interessante di come si distribuiscono i link nella rete e come si sviluppano. Ne sto parlando nella mia tesi dove descrivo i tipi di rete : rete casuale dove i nodi si linkano casualmente formando così tante pagine web con pochi link, mentre c'è la rete ad invarianza di scala dove ci sono pochi hub( sono coloro con un numero eccezionale di link) con tanti link. Per spiegare Baràbasi fa un paragone tra una mappa stradale e quella aerea. Nel primo esempio le strade sono i lnk e le città i nodi ; le città hanno molteplici collegamenti (per mezzo della rete stradale) tra loro distribuiti equamente;nel secondo caso gli aeroporti sono i nodi e i collegamenti tra gli stessi, i link; qui ci sono pochi aeroporti importanti dove confluiscono la maggior parte dei collegamenti. L'analisi della rete ad invarianza di scala porta ad affermare che in rete il 20% delle pagine web sono linkati dall'80% dei nodi. La formulazione paretiana ormai famosa è presente anche nella realtà dove il 20% della popolazione mondiale detiene l'80% della ricchezza. Riportandosi al web succede la stessa cosa: è proprio una legge di natura. Le domande che nascono sono molteplici:
  • I ricchi diventano sempre più ricchi ?
  • Come fanno gli hub ad essere sempre più linkati ?
  • I nuovi nodi che entrano nel sistema in base a quale criterio si raccolgono intorni ad altri nodi? Possono diventare essi stessi hub?
Anche in rete c'è un'oligarchia! Questi sono gli argomenti che intendo trattare perchè fondamentali, a mio pare, per capire come si formano le connessioni, come si collabora, e come ci si sceglie. La rete è irregolare e ci dimostra la complessità nel quale viviamo.

venerdì 4 maggio 2007

nuova alfabetizzazione digitale

Oggi nello scrivere la mia tesi sono incappata nel tema della democrazia nel web. Questo argomento mi ricorda la democrazia ateniese in cui tutti i cittadini era coinvolti nella decisione di aspetti che riguardavano il vivere. Con la crescita della popolazione , la complessità degli spazi , delle opinioni da gestire aumentava così si assistette al passaggio ad una democrazia rappresentativa.
Attualmente succede anche a noi , di non poter intervenire alle decisioni se non a posteriori. Con il web si è aperta una nuova cultura quella in cui l'informazione viaggia per essere condivisa e creata. Il cittadino si trasforma da cittadino informato qual'era fino a poco tempo fa, nel quale fruiva passivamente dell'informazioni ,a cittadino monitorante, nel quale l'informazione la elabora , la seleziona ed infine la crea. Il blog è stato lo slancio verso questa fase matura dell'era digitale. Il weblog ha colmato il vuoto che si era formato tra i media che veicolavano l'informazione e i cittadini che ne fruivano. L'interazione e la comunicazione diventano reticolari. Si forma una specie di osmosi tra l'individuale ed il pubblico. Il blog è fondamentalmente un 'attività individuale, ma diventa nello stesso tempo alla mercè del pubblico.
Segnalo un link che ho trovato: http://www.politicaonline.it/index.php?cat=1
dove si parla dell'illusione della democrazia attraverso il blog , in un articolo sul Manifesto di marzo 2007 di Franco Carlini. Lui sostiene che la blogosfera sia poco colloquiale, discorsiva e i blogger a volte sono eccessivamente monomaniacali , autoreferenziali e autocitanti. Insomma c'è la parte dei critici che guardano questo "fenomeno" con distacco.
Inoltre ho trovato anche:
http://wwwpoliticaonline.it/?p=278 (note sulla postmodernità)
http://www.politicaonline.it/index.php?cat=3

giovedì 3 maggio 2007

Il Web

La mia lettura in questi giorni si sta concentrando sul web, infatti un altro interessante libro è quello di Berners-Lee Tim, L'architettura del nuovo web; non è ostico e si presta molto bene ad una lettura rilassante in più ti fa capire la storia del Web. L'aspetto che maggiormente mi ha colpita è stato che il web è nato per condividere le idee degli scienziati. Sostiene Tim Berners Lee che il sogno della comunicazione diretta attraverso il sapere condiviso deve essere possibile per gruppi di qualsiasi dimensione, gruppi che possono interagire elettronicamente con la medesima facilità che facendola di persona. Il web diventa un mezzo di gran lunga più potente per favorire la collaborazione tra popoli. Lui aveva in mente un mezzo di comunicazione attraverso il quale si potesse condividere sapere e grazie alla costruzione di un web ipertestuale tutti si potessero esprimere con facilità , acquisire sapere e veicolarlo velocemente. Così si formerebbe una rete di conoscenza che collabora per la comprensione reciproca e tutti coloro che vorrebbero entrare , lo potrebbero fare avendo così a disposizione una storia di decisioni e motivazioni da scoprire. Allora tutti i partecipanti hanno in comune la fiducia che incoraggia una comunicazione più spontanea e diretta.
Lui immaginava il Web come uno spazio universale in cui possono viaggiare tutti i link ipertestuali. Uno specchio che riflette rapporti, conversazioni e interazioni sociali.
Se si pensa il blog è tutto questo. Derrick De Kerckhove scrisse nella prefazione del libro di Giuseppe Granieri , blog generation, che il blog rappresenta la creatura più matura del web. Il funzionamento del blog si basa soprattutto sulla connessione di intelligenze , fondante sul collegamento delle stesse. In questo modo non si parla più della somma delle intelligenze ma di moltiplicazione delle stesse. Nel tempo questa intelligenza favorisce la creatività attraverso l'utilizzo delle conoscenze preesistenti.
Le mie navigazioni di oggi sono state nel blog di Giuseppe Granieri:
http://www.apogeonline.com/webzine/2007/01/03/19/200701031901
http://www.bookcafe.net/blog/blog.cfm?id=427
http://www.bookcafe.net/blog/vs.pdf
http://www.bookcafe.net/blog/op_pubblica.pdf
http://www.bookcafe.net/blog/intervistaipro.pdf
http://www.lellovoce.it/article.php3?id_article=323
Tra le tante navigazioni tutte molto interessanti perchè mi danno la possibilità di riflettere sul blog da tanti punti di vista, penso che il blog come strumento sia in grado di sviluppare la capacità di pensiero metariflessivo. Vabbè comunque lo dicono tutti!!
Condivido con Giuseppe Granieri il fatto che in rete gli individui assumono due forme : da connessi si trasformano in coinvolti. A me sta succedendo che accendo il computer perchè mi incuriosisce leggere cosa si scrive in rete, dai miei blogger preferiti e poi scrivere ciò che penso sul mio blog.

mercoledì 2 maggio 2007

La parte abitata della rete di Sergio Maistrello

Come si può leggere dal titolo sto leggendo La parte abitata della rete di Sergio Maistrello, i miei commenti sono molto positivi , mi piace questo libro perchè è diretto , e spiega molto bene e fa un'analisi del blog minuziosa. Ho trovato interessante l'argomentazione della rete come mezzo di trasporto di dati che vengono trasferite da una estremità ad un'altra, ogni nodo è una presenza di una persona ed ogni nodo si relaziona ad un altro nodo innescando quella miriade di comunicazioni reticolari che non è lineare ma organizzato come una rete. Internet ci dimostra la complessità della vita e come ogni singola persona può contribuire con il proprio capitale sociale a dare valore aggiunto alla rete.
"Dentro la parte abitata di internet, tutto è interazione. Se i nodi della rete sono punti di presenza delle persone, i collegamenti tra un nodo e l'altro rappresentano relazioni e i contenuti diventano conversazioni..."
Il blog è veramente uno strumento di espressione e condivisione, proprio pensato per gestire le interazioni, in cui ogni partecipante investe ,senza profitto, il proprio capitale sociale. All'interno della comunità dei blogger ogni reciprocità si associa alla solidarietà( quella di cui parla Durkheim), favorendo circolazione delle informazioni, opinioni e pensieri.