venerdì 6 aprile 2007

Blog nella ricerca: seconda parte

Benchè le potenzialità della divulgazione del sapere personale siano enormi è necessario però comprenderle da tutti i punti di vista anche quelli per cui i ricercatori non sono propensi ad ottenere questa tecnologia:
1)rappresenta una rottura delle usuali pratiche sociali e culturali; molti ricercatori considerano la comunicazione informale come una cosa privata o semi privata, potrebbe esserci riluttanza a criticare il lavoro degli altri non esendo una pratica sistematica;
2) i primi ad addottarla sono quelli che ci credono es i giovani studiosi con una rete sociale non completamente svilluppata e ricercatori interdisciplinari che hanno bisogno di emergere;
3) trovare i weblog che ci piacciono richiede tempo;
4) ci sono problemi della concorrenza e segretezza; in molti circola la norma di condividere il lavoro solo con persone fidate.
I ricercatori impegnati nella divulgazione del sapere personale:
J;ohn Baez, fisico matematico che redige regolarmente una colonna in cui descrive documenti e libri di suo interesse;
Lawrence Lessing insegna a scuola di diritto di Stanford, utilizza il suo blog per discutere questioni legali e politiche legate al diritto d'autore;
Gonzalo Frasca fa ricerca sul potenziali dei videogiochi come mezzo di comunicazione;
David Gurteen, consulente di gestione di conoscenze, egli si descrive come un pensatore indipendente, un ricercatore, un consulente, un autore e un oratore;
Jill Walker, fa ricerca sulla narrativa digitale e formula teorie sul weblog e sugli ipertesti;
Stephen Downes è ricercatore in e-learning ed ogni giorno pubblica OLDaily dove discute i nuovi sviluppi del campo.
Mi piace ciò che pensa Phil Wainewright"in una rete estensivamente aperta, quello di cui puoi essere certo è che qualcuno ha già la stessa idea che hai tu. Se neghi questo fatto, sei relegato a rimanergli indietro"

La divulgazione del sapere personale è come una conferenza permanente, i propri scritti possono essere letti anche tanto tempo dopo essere stati redatti.
La conversazione faccia a faccia richiede la presenza fisica di ognuno in un determinato posto e soprattutto alla stessa ora; hanno un raggiodi influenza limitato (non puoi collegarti ad una conversazione faccia a faccia; al contrario chiunque può agganciare ad una conversazione che si svolge attraverso weblog e in qualsiasi momento.

Inoltre penso che questa forma di sapere non sia in diretta competizione con altre forme di condivisione di sapere ma occupa solo uno spazio che non è occupato da altri mezzi di comunicazione .

Prendendo in riferimento il blog come condivisione di conoscenza sembra sia proprio un caffè letterario dove si crea una nicchia. Non te li scegli tu i blogger che ti commentano ma è il tuo pensiero che li seleziona . Si diventa amatori opinionisti e si impara l'arte della scrittura (ci sono anche persone che lo fanno di professione). Anche sè c'è il "velo di Maia" che copre il volto della persona con cui parli , non ci sono falsità ed ognuno dice ciò che pensa realmente. Ci si mette in gioco ed è esattamenter un andare oltre. Si è proprio un andare oltre se stessi e rivelarsi.
E' partendo dalla semplicità che si scopre la complessità!!!
http://formazioneblog.splinder.com

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